LA COOPERAZIONE TRA ITALIA E BULGARIA HA UNA DIMENSIONE GEOPOLITICA
[da ITALIANI IN BULGARIA numero 13 del 2 marzo 1998]
La visita di Prodi è stata preceduta il giorno prima da un’intervista pubblicata sul quotidiano Kontinent. Eccone di seguito una traduzione in sintesi
LE PROSPETTIVE per le relazioni tra Bulgaria e Italia sono decisamente buone. Di recente si nota veramente un miglioramento nei contatti che diventano sempre più intensi. Vorrei anche rammentare il viaggio di Oscar Luigi Scalfaro a Sofia il 28 ottobre 1997. io personalmente ho incontrato il presidente bulgaro Petar Stoyanov al summit atlantico di Madrid. Il posto di questo incontro non è stato scelto affatto casualmente. La cooperazione tra la Bulgaria e l’Italia ha un significato, una dimensione inequivocabile che definirei geopolitica. I nostri due paesi, ognuno dal punto della sua posizione e del grado di partecipazione alle istituzioni europee, sono ugualmente e sinceramente interessati che l’Europa diventi sempre più stabile, sicura e prospera. Abbiamo l’interesse che nel nostro continente si affermino i valori comuni della civilizzazione. I nostri due paesi dovrebbero lavorare insieme per il raggiungimento di questi scopi. Questo, appunto, sarà il tema principale dei colloqui che avrò a Sofia con le autorità bulgare.
LA BULGARIA ha già fatto molto per la sua integrazione nelle strutture nord-atlantiche. Apprezziamo specialmente la sua prontezza di agire nei limiti delle iniziative per la pace e la serietà con la quale il vostro paese considera le qualifiche necessarie per potersi integrare e adattare il suo sistema economico per l’ingresso nell’Unione europea. Particolarmente interessanti, secondo noi, sono le numerose forme di impegno della Bulgaria a livello regionale nel campo della difesa così come anche della cooperazione economica. Tutto questo conferma la serietà delle vostre aspirazioni nord-atlantiche. L’Italia non può che incoraggiare la Bulgaria lungo questa strada.
IL FUTURO dei balcani è soprattutto nelle mani dei popoli di questa regione. Questo è valido per la stabilità e per la sicurezza della regione, per il suo sviluppo economico, per la sua sempre più intensa integrazione nel contesto europeo, per una protezione dei diritti umani sempre più responsabile, ed uno sviluppo della democrazia più stabile. In realtà i balcani non sono lontani dall’Italia né nel senso geografico, né politico, né economico. Ecco perché il mio paese dimostra un vivo interesse nelle prospettive per la regione ed ecco perché lì dove è necessario e possibile ha preso dirette responsabilità. Mi riferisco alla partecipazione dell’Italia alla forza di pace in Bosnia, alla quale anche la Bulgaria ha contribuito. Intendo anche l’iniziativa che abbiamo intrapreso per la normalizzazione della situazione in Albania.
SPERO CHE il senso di questi nostri sforzi sarà apprezzato e condiviso in Bulgaria, il paese che ha una funzione chiave per la stabilità della regione. Così i nostri due paesi potranno consolidare la loro cooperazione in questo campo fondamentale.
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