IL VIOLANTE ALLUCINANTE

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 22 del 16 luglio 1998]

Davvero non si capisce che cosa diavolo abbia spinto il presidente della Camera dei deputati a formulare dichiarazioni tanto avventate durante la sua visita in Bulgaria e prendere sostanzialmente parte nella lotta di potere tra il governo e la magistratura bulgara dando in pratica del fascista al procuratore capo Tatarchev, con grande gioia del suo antagonista, il ministro dell’interno Bonev.

Scrive il quotidiano filo-governativo Standart: Il sistema bulgaro della procuratura è simile a quello in Italia prima del 1944. Durante il fascismo le cause venivano iniziate e completate dalla procuratura, e così nelle sue mani era concentrato un potere straordinariamente grande. Questo ha dichiarato ieri Luciano Violante nei suoi incontri con Ivan Kostov e Vassil Gotsev. Violante ha sottolineato che vede intenzioni molto buone nel progetto di cambiamenti nella legge sul potere giudiziario. In Italia solo i giudici costituzionali hanno l’immunità, ha aggiunto Violante, gli altri no. Kostov e Violante si sono anche accordati per continuare la loro cooperazione nella lotta contro la corruzione e il riciclaggio di denaro sporco, ha detto Violante. L’esperienza italiana indica che il mondo criminale si adatta velocemente e quindi bisogna cambiare continuamente i mezzi con i quali lottare. Nell’incontro con il presidente del parlamento Sokolov, Violante ha proposto un incontro per il corridoio numero 8 fra i paesi interessati. Tutti e quattro i paesi sono molto interessati a completare questo progetto, ha risposto Sokolov.

Il giornale ufficiale del governo, Demokratsia, riporta un articolo uguale e contrario, nel senso che comincia con Sokolov per finire con Violante scrivendo le stesse cose, ma nell’edizione del giorno dopo attacca nuovamente Tatarchev usando la foto di Violante ed evidenziando così la sua dichiarazione: Violante, presidente della Camera dei deputati italiana: “Il sistema bulgaro della procuratura è simile a quello che operava in Italia ai tempi di Mussolini”. Il giornale comunista Duma stende un velo pietoso sulle dichiarazioni del compagno di partito italiano, con due colonnine che scrivono solo del corridoio di trasporti numero 8 e dell’incontro con la commissione antimafia.

Ai giornali-fotocopia Trud e 24 Chasa, i due quotidiani più diffusi e di proprietà dello stesso gruppo editoriale tedesco, si è associato per l’occasione anche l’altrettanto provinciale Novinar, con degli articoli pressoché identici, per cui abbiamo tradotto solo il Trud: “La mafia povera è una mafia debole”. E’ questa la formula del governo italiano nella lotta alla criminalità organizzata e la corruzione. L’ha detto ieri il presidente della Camera dei deputati italiana Luciano Violante durante la sua visita in Bulgaria in un incontro con il presidente del parlamento bulgaro Sokolov, i membri della commissione parlamentare antimafia ed il ministro della giustizia Gotsev. Violante ha appoggiato assolutamente l’opinione che debba essere creata una polizia finanziaria perché questa limita le opportunità economiche della criminalità organizzata. Il ministro Vassil Gotsev gli ha presentato dei progetti per la ristrutturazione del sistema giudiziario. Secondo Violante la procuratura bulgara assomiglia a quella italiana prima del 1945, quando un grande potere era concentrato nelle mani del procuratore, ed ha proposto anche che venga organizzato in Italia un incontro dei presidenti dei parlamenti di Italia, Albania, Macedonia e Bulgaria, paesi i quali sono interessati alla più rapida costruzione del corridoio numero 8. Violante ha avuto incontri anche con il premier Kostov e il presidente Stoyanov.

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