FINALMENTE IL CENTRO CULTURALE ITALIANO?

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 25 del 27 agosto 1998]

Brani da una intervista dell’ambasciatore Troise al quotidiano Kontinent del 10 agosto 1998

In Bulgaria sono un doloroso problema sociale e politico le difficoltà per il rilascio dei visti “Schengen” per i cittadini che voglio viaggiare nei paesi dell’europa occidentale. Alcuni ambasciatori di questi paesi a Sofia hanno già espresso la loro posizione. Qual è la sua?

Sì, durante l’incontro di Lamberto Dini con Nadezhda Mihailova lei ha posto questa questione. Si sa però che ogni eventuale cambiamento del sistema di Schengen desiderato da un paese deve essere approvato da tutti gli altri stati. La nostra ambasciata a Sofia però fa tutto il possibile affinché il rilascio di visti avvenga nei termini più brevi possibili.

Al confronto delle altre ambasciate dei paesi europei occidentali, com’è la situazione da voi?

Io non ho fatto confronti. Noi accettiamo i documenti presentati e naturalmente abbiamo bisogno di tempo per controllarli per i diversi tipi di visti. In questo periodo coloro che aspettano sono tanti. Vogliono viaggiare turisti, musicisti, cori di cantanti e diversi gruppi folk che a volte hanno anche più di cento componenti. Ma anche se i gruppi sono tanti noi cerchiamo di accettare e di elaborare le richieste il più presto possibile.

L’ambasciatore austriaco Potyka ha promesso che la procedura dei visti per scienziati, artisti, musicisti e giornalisti si può accelerare. L’Italia progetta simili facilitazioni?

Noi non creiamo difficoltà per nessuno, accettiamo tutte le richieste. Lavoriamo anche dopo l’orario ufficiale di apertura se davanti allo sportello ci sono persone che aspettano. Se i candidati rispondono ai requisiti ottengono un visto. Questo di solito succede in cinque o sei giorni.

Le relazioni culturali tra Bulgaria e Italia sono molto sviluppate: durante gli ultimi anni specialmente tra i giovani è aumentato l’interesse verso lingua, arte, cultura italiane. Come procedono i preparativi per l’apertura del centro culturale italiano a Sofia, che potrebbe rispondere a questo incrementato interesse?

Abbiamo spedito al nostro governo le proposte per formulare un accordo per la creazione del centro. Se non si presentano difficoltà all’ultimo momento, molto presto il documento sarà pronto per essere firmato, e questo sarà un passo molto importante nelle relazioni culturali che già adesso sono ottime. In numerose scuole bulgare, soprattutto a Sofia, ci sono corsi di lingua italiana. In questi giorni abbiamo spedito in Italia circa 40 richieste, più dell’anno scorso, di studenti bulgari per iscriversi in università italiane.

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