IL SINDACO DI SOFIA STEFAN SOFIANSKY

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 24 del 13 agosto 1998]

IL NOSTRO VICINO DI CASA Stefan Sofiansky è stato forse il primo politico bulgaro a mostrare agli elettori la sua felice famigliola, usando questa tattica di stile americano per incere le elezioni del 1995. Lo slogan della sua campagna era “questo è un buon sindaco”, e il quotidiano del suo partito Demokratsia lo dipingeva come uno che “non fuma, non beve caffè e superalcolici. Gli piace la birra ma non ne beve per non ingrassare”. Con cotanta virtù non gli fu difficile sconfiggere l’alcolico candidato della BSP Ventsislav Yosifov, per quanto a Sofia avrebbe comunque vinto qualunque altro candidato anticomunista.

STEFAN SOFIANSKY è una faccia relativamente nuova della SDS, alla quale ha aderito nel 1991 per lavorare dapprima per un breve periodo nel sindacato del quotidiano Demokratsia ed essere poi nominato direttore del comitato per le poste e telecomunicazioni. Da questa posizione stabilisce relazioni con col deputato Liubomir Pavlov (detto “Liubo il foruncolo”) e gli garantisce una licenza per la sua radio Express. Oggi Pavlov è amministratore della banca municipale: come tutti i politici che hanno bisogno di consiglieri fedeli, da quando è entrato in carica Sofiansky ha piazzato i suoi amici più vicini nelle alte sfere della finanza.

MA COS’HANNO IN COMUNE Sofiansky e le altre facce “nuove” della SDS come il vice-premier Evgeni Bakardzhiev e lo stesso presidente della repubblica Stoyanov? Pur non avendo nessuno di essi mai fatto parte del Partito comunista, non facevano neppure parte del gruppo di dissidenti e intellettuali pro-perestroyka (es. Zheliu Zhelev) e non parteciparono allo sciopero della fame dei 39 deputati SDS nel 1991 (es. Edvin Sugarev). In effetti Sofiansky non è stato eletto né all’Assemblea costituente né nella XXXVI legislatura. Ciò che hanno in comune, oltre al fatto che le rispettive famiglie erano attivamente coinvolte nella vita politica prima del 1944, è di essere dei puri tecnocrati che si sono fatti strada nella SDS tra il 1991 e il 1994. Petar Stoyanov come vice-ministro della giustizia, Bakardzhiev come vice-sindaco della capitale, e Sofiansky, come già scritto sopra, nella funzione di direttore del comitato per le poste e telecomunicazioni.

LA MAGGIORE VITTORIA della sua carriera politica Sofiansky la ottenne durante le manifestazioni di piazza del gennaio 1997, mentre il presidente del parlamento Blagovest Sendov voleva estendere le barricate della polizia a tutte le strade attorno al parlamento, Sofiansky si oppose e il procuratore capo Tatarchev gli diede ragione, cosicché poi la polizia non potè trattenere la folla in quello che fu il primo assalto al parlamento nella storia bulgara. L’evento accelerò la caduta del governo BSP e Sofiansky fu nominato primo ministro di un governo ad interim che ebbe discreto successo nel transitare il paese verso le elezioni e quindi passare la staffetta a Kostov per tornare a fare il popolare sindaco di Sofia.

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