NADEZHDA MIHAILOVA DI RITORNO DALL’ITALIA

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 24 del 13 agosto 1998]

La ministra degli esteri bulgara ha visitato Roma alla fine di luglio su invito del suo collega italiano Lamberto Dini, che ha elogiato due importanti successi conseguiti dalla diplomazia bulgara dall’inizio dell’anno

IL PRIMO RIGUARDA l’espansione della NATO. Secondo Dini la seconda ondata di questo processo dovrebbe comprendere anche Bulgaria, Romania e Slovenia: “l’Italia auspica che nei nuovi processi trovi il suo posto anche la Bulgaria, nel contesto di una espansione della NATO geograficamente bilanciata ed un consolidamento del suo fianco meridionale”, si legge nel comunicato stampa Dini-Mihailova (analogo appoggio le era stato espresso dalla Francia nel maggio scorso a Parigi). L’Italia constata con ammirazione la velocità con la quale la Bulgaria ha conseguito una stabilità politica, economica e finanziaria. Questo fatto è un altro motivo per il nostro sostegno alla Bulgaria nella NATO, ha detto Dini a Mihailova.

IL SECONDO SUCCESSO è nella sfera del cosiddetto muro di Schengen. L’Italia ha posto agli altri paesi UE la questione di cancellare i nomi di Bulgaria e Romania dalla lista nera di Schengen. Ma per uscire da questo elenco non basterà che la Bulgaria firmi accordi di rimpatrio di clandestini con tutti i paesi UE, e neppure l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata, è emerso infatti che bisogna soprattutto cancellare l’immigrazione illegale di terzi tramite la Bulgaria. A quel punto, scrive in una analisi il quotidiano Standart, sarà solo una questione di tempo uscire dalla lista nera. Nel frattempo Roma ha promesso di concedere il regime “senza visti” per i bulgari dotati di passaporti diplomatici.

SECONDO IL PORTAVOCE del ministero degli esteri bulgaro Radko Vlaykov, in Italia Nadezhda Mihailova avrebbe incontrato anche il primo ministro Romano Prodi per discutere principalmente dell’integrazione della Bulgaria anche nell’Unione europea, oltre che nella NATO, delle relazioni bilaterali tra i due paesi, del progetto di corridoio di trasporti numero 8 dall’Adriatico al Mar Nero (Brindisi-Durazzo-Skopje-Sofia-Varna) e della situazione in Kosovo.

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