PAROLA D’ORDINE REMONT

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 25 del 27 agosto 1998]

Come è noto e sotto gli occhi di tutti, Sofia è la seconda più bella capitale europea (superata solo da Tirana) e i suoi abitanti conducono una vita idilliaca: i trasporti pubblici funzionano perfettamente scorrendo in un traffico di disciplinatissimi automobilisti che salutano gioiosamente le reciproche genitrici con squisite forme di attenzione; queste strade svizzere (nel senso di emmenthal) sono popolate dai taxisti più onesti del mondo, che da qualsiasi fermata della capillare metropolitana vi portano in un aeroporto avveniristico, il più moderno d’europa. Ma l’immagine di questa città totalmente priva di inquinamento acustico e atmosferico, senza l’ombra di un cane randagio e neanche una cartina di caramella per terra, l’immagine di questo paradiso terrestre è deturpata da un unico neo: ploshtad Slaveykov.

In questa piazza centrale dei loschi individui commerciano in una merce pericolosa: numerosissimi libri (e frequentemente in lingue straniere!) sono esposti sulle loro squallide bancarelle nella più grande libreria all’aperto e motore del mercato editoriale del paese, dove migliaia di altrettanto loschi individui si aggirano quotidianamente per acquisire conoscenza, cibare la mente e arricchire la cultura invece delle pompe di benzina come tutti i bravi cittadini motorizzati. Per porre fine a questa barbarie che ci allontana dall’europa il municipio di Sofia ha deciso il REMONT della piazza: in tre mesi sarà sostituita l’attuale pavimentazione (l’unica del centro che non sia sconquassata), versato qualche tonnellata di cemento attorno ai pochi alberi e, fondamentale, installata una bellissima fontana. Infatti le attuali fontane di Sofia, come quelle dei giardini della NDK e del teatro Ivan Vazov, o il laghetto della Borisova gradina, pur funzionando a pieno regime non sono più sufficienti a consumare i milioni di metri cubi di acqua in eccesso che alluvionano i piani alti della capitale.

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