BULGARIA E ROMANIA FRATELLINI TERRIBILI NELLA PRIVATIZZAZIONE DELLE TELECOMUNICAZIONI

[da ITALIANI IN BULGARIA numero 26 del 29 settembre 1998]

Bulgaria e Romania hanno molto in comune quando si tratta di privatizzazione delle telecomunicazioni. In entrambi i casi della vendita dei gestori nazionali si è molto parlato ma fatto ben poco. In entrambi i casi la sostituzione dei governi conservatori di sinistra con governi riformisti di centro-destra a cavallo del 1996-97 ha riproposto seriamente la questione, ma in entrambi i casi le cose non si sono mosse così velocemente come ci si aspettava dai nuovi management, scrive Business Central Europe.

IN BULGARIA IL GOVERNO ci ha messo un anno per decidere la quota da offrire e presentare al parlamento l’attesa proposta di legge sulle telecomunicazioni. Ora si spera che le cose procedano in modo ragionevolmente spedito e che, ne caso bulgaro, la vendita si concretizzi entro la prossima primavera, anche per la pressione della Banca mondiale e la necessità di riguadagnare la fiducia internazionale.

COME IN ROMANIA IL PASSO CHIAVE è costituito dal coinvolgimento di un investitore strategico, e non mancheranno applicanti per aggiudicarsi il 51% della bulgara BTC: i più probabili sono la greca OTE, che potrebbe allearsi con l’americana SBC Communications come ha già fatto in Romania, e come ha fatto pure Telecom Italia in consorzio con l’olandese KPN, altrettanto probabili condidati per la Bulgaria.

MA LA QUESTIONE E’ IL PREZZO DI VENDITA. La Bulgarska Telekomunikatsionna Kompania è stata valutata a soli due miliardi di dollari, per cui la quota di maggioranza dovrebbe valere poco più della metà. E’ discutibile se i bulgari riusciranno a prendere anche questa modesta cifra, ma è consigliabile che nella situazione in cui si ritrovano si accontentino di quel che potranno portare a casa, anche considerando le pietose condizioni tecniche della rete telefonica.

VERO E’ INFATTI CHE IN BULGARIA la teledensità, 32%, è relativamente elevata rispetto all’insignificante 15% romeno, e che la digitalizzazione è a buon punto mentre la Romania copre solo un terzo del paese, ma da ogni investitore strategico ci si aspetterà che migliori ed estenda ulteriormente la rete, e dei ricavi di soli 80 dollari a linea rendono la BTC meno attraente.

Nessun commento: