4. Bob Granzotto, le donne e De Michelis
Premessa: dovete sapere che durante la campagna elettorale per le europee del 1989 portai in giro per il vastissimo collegio del Nord-Est i candidati antiproibizionisti Dora Pezzilli e Gaetano Dentamaro. Volendoci recare a tenere un comizio a San Patrignano (dove Muccioli ci mandò contro i bulldozer), dovevamo scegliere anche un'altra località da quelle parti per sfruttare al meglio l'escursione facendo un secondo comizio. Buttando un occhio sulla carta stradale mi capitò su una località dell'appenino romagnolo dal simpatico nome di SPINELLO e decidemmo subito che niente di meglio poteva fare al caso nostro. Inforcata la valle appenninica transitammo dall'ultimo grosso centro prima di Spinello, un paesone dal nome di Bagno di Romagna, dove la strada principale attraversava l'affollatissima piazza del paese: eravamo incappati nientepopodimenoché in un comizio di Gianni De Michelis! Accantonato Spinello ci fermammo per dare man forte al candidato repubblicano locale che parlò subito dopo, un simpatico deputato avvinazzato di cui mi sfugge il nome; infatti oltre alla lista antiproibizionista i radicali partecipavano alle europee anche in triciclo con liberali e repubblicani, e in quell'occasione restammo a lungo nel caffè all'aperto della piazza a parlare coi vecchi del paese che avrebbero istruito le famiglie a dovere su come votare. A Bagno di Romagna nell'89 a De Michelis andò malissimo.
Nel 2001 Bob Granzotto in Scozia butta un occhio sull'atlante e decreta la sua meta, quella che tra le isole Ebridi è la più affascinante, almeno dal nome: CANNA. Lasciata dunque la mia pecorauto nel porto di Oban, con Bob Granzotto e Shona Ferguson ci imbarchiamo sul battello che per andare a Canna fa scalo, che ci crediate o meno e se non ci credete controllate voi stessi, nella vicina isola di RUM. Ecco che giungendovi siamo lì che ponderiamo come il Rum possa condurre alla Canna, quando sulla spiaggia vediamo, indovinate un po'? Indovinato: proprio lui, De Michelis. E così come rinunciammo a Spinello allora abbiamo rinunciato a Canna oggi e subito approntato il piano, semplicissimo ma diabolico: Shona ha preparato un potentissimo haggis con cui abbiamo riempito Granzotto, e io ho procurato le maschere antigas e il whisky che gli abbiamo centellinato in modo che la detonazione avvenisse a mezzanotte precisa nell'unica discoteca dell'isola. L'effetto del haggis di Shona nell'intestino del Granzotto è stato devastante, indescrivibile. Realisticamente, avevamo messo nel conto che saremmo stati banditi dall'isola di Rum a calci nel sedere, ma a De Michelis è andata ancora peggio che nell'89.
Ma chi è Shona Ferguson? È la figlia dei padroni del Bed & Breakfast dove ho sistemato l'impavido scoreggiatore. Il nome significa (e fa rima con) "bell'anatrona" ed in effetti è molto carina: 27 anni, occhi azzurri, capelli rossi e pregevolissimi paraurti (quelli anteriori "come Samantha" sostiene Granzotto ma io non posso comparare perché questa famosa Samantha non avete mai voluto farmela vedere). Il suo ragazzo non ha per niente gradito l'intromissione del flatulento liberale veneto nella sua vita sentimentale e gli ha frantumato una cassa di bottiglie di birra sulla testa, sottovalutando però come questa fosse temperata dall'uso frequente negli anni recenti di antiruggine tra l'altro impiegato in modo massiccio in occasione del gran premio di Ungheria. La bella paperona scaricava perciò il malinconico tifoso di Coulthard a favore del Granzotto che la conquistava grazie al suo occhio vagamente bovino che casca nella scollatura, alla sensualità del baffetto ispido mediterraneo e, ultimo ma non meno importante, il pene riccioluto come la coda di un maialino di cui tutte le donne vanne pazze per la capacità di provocare orgasmi multipli conosciuta come "effetto cavatappi". Ma non di solo sesso si è trattato: c'è anche l'odore di business che lo ha fatto subito accettare dai Ferguson come uno di famiglia, la quale ora conta di aprire un lucrativo Bed & Breakfast nel "grande palazzo bianco" che il Granzotto ha loro raccontato di possedere in St Mark's square in Venice, in giro per le calli della quale li porterà a spasso nella sua automobile, naturalmente una Ferrari...
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