2. Bob Granzotto e le glasvegiane, Dio Cassio -

Non è una bestemmia ma un commentatore romano che nel 197 così descriveva gli indigeni che abitavano la Scozia: "Per la maggior parte il loro governo è democratico, e sono soliti darsi alle ruberie. Sono in grado di sopportare fame e freddo e ogni genere di privazioni, si ritirano nelle loro paludi e sono capaci di stare per giorni immersi con solo la testa che spunta dall'acqua". Devo dire che da allora non è cambiato niente, come ha potuto constatare anche il vostro inviato Bob Granzotto, il quale da quando è arrivato ogni volta che rimane colpito dalle stranezze di questi personaggi inquietanti che sono gli scozzesi, ma anche dalla bellezze paesaggistiche quali le ragazzine glasvegiane seminude in minigonna e "party sandals" (traduzione: scarpe da sesso), da buon veneto non fa che manifestare il suo stupore e meraviglia esclamando ripetutamente: "Dio Cassio!"

Ieri il nostro eroe ha visitato Glasgow, dove l'ho accompagnato in treno la mattina presto ed è tornato la sera in una BMW della polizia dello Strathclyde (gli scozzesi andrebbero in Moskvich pur di fare dispetto agli inglesi) che me lo ha consegnato in fabbrica dov'ero tornato a lavorare. Ancora per poco, mi hanno fatto capire i manager, se frequento certa gente. Era successo che nel pomeriggio Granzotto, da uomo di cultura, aveva approfittato della visita alla città di Mackintosh per trascorrere la giornata nel rinomato museo d'arte moderna. Più precisamente, con le mani in tasca, dietro una colonna dell'ingresso che offre un'ottima visuale della piazzetta ritrovo abituale delle ragazzine in "party sandals"...

Il problema è che in piazzetta purtroppo si ritrovano anche i ragazzini glasvegiani, del tutto disinteressati alle ragazzine ma piuttosto al passatempo nazionale di svuotare bottiglie di birra per potersele rompere reciprocamente in testa. Notato il Granzotto di rosso vestito e tappezzato di scudetti Ferrari, un gruppetto di ragazzini si è ben determinato a dimostrargli la superiore scozzesità di Coulthard, lo sfigatissimo pilota locale di formula uno, accanendosi a bottigliate sulla capa del Granzotto medesimo (traduco letteralmente dal verbale del sergente Esposito della polizia dello Strathclyde), il quale era costretto a tirare fuori le mani dalle tasche per difendersi, metteva in fuga i piccoli malviventi e ne usciva miracolosamente illeso. Aggiungo io, esemplare episodio dal quale si evince l'utilità di tingersi la capa con l'antiruggine...

Oggi prima di venire in fabbrica l'ho lasciato poco fa al B&B a farsi un pediluvio dopo averlo accompagnato in farmacia a prendere una soluzione salina per la sua cronica vescica sotto l'alluce (una rarissima patologia conosciuta come allucinazione del Granzotto) e non sappiamo ancora se col treno si ferma a Glasgow come ieri o prosegue per Edinburgo, ma lo scopriremo presto: potete vederlo anche voi grazie alla webcam in Buchanan street, davanti alla quale ieri è rimasto quattro ore a farvi ciao sotto il diluvio universale. Siccome a pochi metri in Vincent street c'è un internet point, provava più volte a correrci dentro rapidamente (da cui la vescica) prima dei refresh della webcam per potersi vedere sul video, ma invano: il refresh è ogni cinque secondi... Voi però per dargli soddisfazione ditegli che l'avete visto...

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