Nel suo negozio di autoradio, una attività che gli serviva da copertura, il cattivissimo Roberto Polezel, oscuro figuro di origine tedesca e al soldo di una non meglio precisata potenza straniera, era in preda ad una crisi di agitazione. Tremava tutto e sudava da ogni poro.
- Basta, non ce la faccio più! -
biascicava senza riuscire a ragionare in modo chiaro
- Ma chi cazzo me lo ha mandato questo?!? -
Indeciso tra il suicidio e l'arruolamento nei pompieri, Polezel era ancora sconvolto per la visita dell'agente segreto Roberto Granzotto, che gli aveva messo sottosopra il negozio con la sua monomaniacale affezione schizoide: ogni pulsante delle autoradio era stato brutalmente violentato e, come se non bastasse, si era poi sfogato su LED e resistenze, smontandole e masticandole a lungo, minuziosamente.
Si comportava sempre così, Granzotto, quindi non era difficile capire lo stato di agitazione di Polezel.
Ovunque andasse Roberto Granzotto portava con se dolore e spavento, ed in quel preciso momento se ne stava tornando a casa rimuginando sulle istruzioni che gli aveva dato Polezel. Avrebbe dovuto recuperare i microfilm che l'avvenente Roberta Spolaor-Bernardini gli aveva rubato il giorno prima con un subdolo adescamento.
- A quest'ora la Spolaor-Bernardini e i microfilm saranno già in mano di Cappato -
gli aveva spiegato il capo
- partirai subito per Malta, ho già prenotato due posti sul volo delle 15.15 via Roma e Catania. Fai attenzione Granzotto -
lo aveva messo in guardia
- Cappato è molto pericoloso -
- Niente paura, il pericolo è il mio mestiere -
gli aveva risposto per nulla intimorito intanto che annodava un'antenna
Non c'era nulla da fare, Roberto Granzotto era fatto così. Incurante del pericolo si lanciava a capofitto nelle avventure più terrificanti, nei casi più difficili, risolvendoli tutti, o quasi, e sempre brillantemente, o quasi. Era un vero uomo, per quanto lo lasciasse trasparire il suo aspetto fisico, che non avrebbe rivelato a nessuno quale animo si celasse sotto l'occhio bovino e la flaccida pancetta. Chi avrebbe potuto immaginare quale prodigiosa e più unica che rara intelligenza si annidasse sotto la ripugnante massa informe di capelli unti? Chi avrebbe potuto supporre quale vera natura fosse coperta dall'abominevole strato di brufoli che invadeva il suo viso tumefatto con un naso rosso e sproporzionato e la bocca perennemente imbrattata di marmellata? Chi infine avrebbe potuto sospettare della sua forza sovraumana, abilmente contraffatta dalla squallida evidenza di un corpo goffo e tozzo, e dalle mani deformi schifosamente appicicaticcie?
Eppure Roberto Granzotto era veramente tutto questo, e tutto questo lo rendeva un uomo straordinario, terribile e temibile.
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