Quando J.R. Bush parlava del più grande convegno anti-Granzotto mai realizzato nella storia del crimine, ne aveva ben donde. Infatti le personalità più rappresentative del crimine mondiale, a cominciare dal suo altrettanto astemio amico personale Roberto Putin, stavano in quelle ore convergendo su Dallas, Texas, allo scopo di deliberare il debellamento di Roberto Granzotto... Il mattino seguente, cotante personalità si svegliarono e contemporaneamente confluirono nel grande giardino dove era stata preparata la prima colazione.

Il presidente sovietico fu accolto da una poderosa manata sulle spalle da parte di J.R, che si comportava osservando i canoni della più genuina ospitalità texana.

- Bestia che dolore forte! Stia più attento Giaiard! -

- Prego, J.R. -

- Ah, sì, scusi Giaiard, ma io no confidenza con vostra lingua imperialista e capitalista e colonialista e espansionista e infida e traditrice e sconcia e scostumata... -

- Oh, non importa: l'ospite ha sempre ragione. E poi siamo qui per la stessa causa, non è vero caro Putin? -

- Da!! Noi dovere noi trovare noi trucco per sconfiggere malefico Granzotto, nemico di vera democrazia socialista e servo di imperialista e capitalista e espansionista e infido e traditore e sconcio e scostumato mondo occidentale -

- Okay, okay, ho capito! Vuole bere qualcosa, caro Putin? -

- Niet, spasibo! Noi in Russia tutti astemi perché alcol imperialista e capitalista e colonialista e infido... -

- Sì vabbene, Putin, ho capito! Ora se non le dispiace devo anche occuparmi degli altri ospiti -

- Prego Giaiard, io comprendo lei deve parlare anche con imperialisti e capitalisti e espansionisti e infidi e traditori e sconci... -

J.R. lasciò il monotono Putin in direzione del suo suo segretario personale che lo accompagnava, il moldavo Roberto Romanciuc.

- Mi dica un po', Romanciuc, lei che è un alternativo, non le pare che il suo capo sia un po' ripetitivo? -

- Ripetitivo? Oh, da!, ora capire caro Giaiard, ripetitivo essere diabolico congegno che voi americanatri usare in vostra radio per mandare vostri messaggi imperialisti e capitalisti e espansionisti e infidi e traditori e sconci... -

- ... e scostumati -

concluse J.R. spazientito, mentre con le sue gloriose palle texane ancora fumanti si dirigeva verso un altro gruppo di delegati. Roberto Nonsenè Puopiù, rappresentante delle linee aeree maltesi, discuteva concitatamente con i rappresentanti delle altre compagnie danneggiate dalla potenza distruttiva di Granzotto. J.R. oltrepassò il gruppetto, invero piuttosto numeroso, e rientrò in casa mentre atrio e giardino si erano affollati di personalità.

- Allora, brutto porcone schifoso di un Polezel, ci sono novità? -

- Oh, buona giornata, egregio signor Jeorge Robert. No, non ci sono novità. Posso permettermi di chiederle come sta la sua famiglia? -

- No, non puoi -

Rispose secco J.R.

- Mi hai portato i bambini da mangiare? -

- Sissignore, signor Jeorge Robert, li ho testè consegnati al suo signor cuoco -

- Molto bene Polezel. Ricorda che se anche questi non saranno di mio gusto mangerò te personalmente. Inoltre, se non vado errando, e tu sai che non vado mai errando, ieri sera per telefono ti avevo ordinato di toglierti quel dito dal culo -

- Sissignore, signor Jeorge Robert, non si sbaglia -

- E allora? -

- Ehm, ecco, signore, come dire... non viene più fuori, signore -

- Pezzo d'imbecille! Beh, come è entrato deve uscirne. Ora andrai in cucina e ti farai dare un chilo di Guttalax, e voglio proprio vedere se entro stasera non esce -

- Ehm, signore... -

- Cosa c'è ancora? -

- Se si potesse, invece del Guttalax, con la dolce Euchessina... -

- Ho detto Guttalax e non si discute! E ti auguro che quel dito esca di lì entro stasera... -

- Me lo auguro anch'io, signor Jeorge Robert, stanotte ho viaggiato molto scomodamente e inoltre non riesco a... -

- Polezel! Odio essere interrotto! Stavo dicendo che ti auguro che quel dito esca di lì entro stasera altrimenti sarà necessario procedere all'amputazione del dito in questione -

***

Quella notte Roberto Granzotto non riuscì a chiudere occhio, continuando a ripetersi quel nome. Ma anche ora, che il sole si era levato all'orizzonte, non riusciva a pensare, o meglio a tentare di pensare ad altro. Il biglietto trovato da Roberta Callegari nel suo impermeabile mentre lui stava provando quello nuovo anti-atomico, aveva proprio tutta l'aria di un biglietto da visita recante la dicitura: ROBERT DUPUIS - virile e villoso cameriere.

Durante il viaggio, poco prima di atterrare a Dallas, si era ricordato che quel biglietto glielo aveva dato Boselli dicendogli che se gli fosse successo qualcosa avrebbe dovuto indagare in quella direzione. Granzotto non aveva la minima idea di chi fosse questo Robert Dupuis, né di come rintracciarlo, e la cosa che in quel momento lo infastidiva maggiormante era la sensazione che quel nome gli dicesse qualcosa: gli sembrava di avere già sentito quel nome, tuttavia questo qualcosa gli sfuggiva e lui si stava innervosendo a dismisura.

Ne fecero le spese le suppellettili della camera d'albergo a Dallas: nel vano tentativo di farsi venire in mente qualche idea, Granzotto vagava masturbando a sangue qualunque cosa gli capitasse sottomano dal momento in cui era arrivato, curiosamente senza incidenti di rilievo.

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