Robert Dupuis risalì a cavallo per scendere le scale salutando Roberto Granzotto, al quale era venuto a portare l'informazione che desiderava. Per Granzotto era stata una conferma: l'esecutore materiale dell'efferato omicidio di Roberto Boselli era stato un tale Robert Dupuis, il virile e villoso cameriere del quale aveva rinvenuto il biglietto da visita. Ora il problema consisteva nel rintracciare il virile e villoso. Dove poteva essere? Avrebbe cominciato le sue indagini nell'ufficio di Roberto Polezel, che con sua grande sorpresa si era rivelato essere il mandante dell'assassinio.

- Probabilmente lo avrà fato uscidere per stimolarti in qualche indagine che avevi in corso -
gli aveva spiegato Dupuis senza troppa convinzione
- Ad ogni modo è inutile scercarlo adeso. Ho saputo che ha desciso di suiscidarsi e a tale scopo pare sia partito per Tokio. In ogni caso non ariveresti in tempo -

Roberto Granzotto decise tuttavia che avrebbe contattato la segretaria di Polezel, Roberta Piccinini, per appurare se avesse potuto apprendere qualche ulteriore delucidazione che lo potesse condurre al sicario di Boselli, quel maledetto Dupuis. Se fosse stato necessario avrebbe anche sedotto la Piccinini per ottenere quel che voleva. Prima di telefonarle, però, doveva trovare il modo di uscire dalla tremenda bovassa in cui era stato sommerso dal cavallo di Dupuis e farsi una doccia.

***

In un letto a due piazze da solo io dormire non so. Non mi dire di no, stasera. Lo so che in fondo in fondo ti va. Non mi dire di no o io ne morirò, stasera. Morirò perché tu sei mia, come per magia, l'altra metà di me, mezza mela mia. Che gusto c'è, stasera, senza l'altra metà della mela... -

In quel momento suonò il campanello e Roberta Aliceblu accolse con sollievo gli infermieri del reparto psichiatrico. Roberto Cappato si accorse finalmente che Roberta Aliceblu non era più accanto a lui e che gli si avvicinavano minacciosi due muscolosi energumeni. Ma i nerboruti si fermarono improvvisamente assaliti da un forte dubbio:

- Scusi, signora, lei si chiama Aliceblu, nevvero? -

- Sicuro, Roberta Aliceblu, ma che diavolo aspettate a portarlo via? -

- E questa è via Pericle al 12, non è così? -

- Ma certo! -

- Ah, beh, allora non ci siamo sbagliati -

- Accidenti, non ce ne saranno mica centomila di Roberte Aliceblu in via Pericle 12 a Cernusco sul Naviglio! -
disse Roberta sopresa. Ma le sorprese non erano finite.

- Ha detto proprio Cernusco sul Naviglio?! -

- No, ho detto che verso le cinque del pomeriggio viene un prurito a del partito il General Consiglio! -

- Ah, ecco, mi pareva... -

- Ma certo che ho detto Cernusco sul Naviglio! E adesso che aspettate a portarlo via?! -

- Cernusco sul Naviglio? Oh, no! Ci siamo sbagliati un'altra volta! Presto, corriamo a Zibido San Giacomo prima di arrivare troppo tardi! -
si affrettò uno degli infermieri con un'aria molto seccata per il disdicevole contrattempo
- E io che ho anche lasciato l'ambulanza in sosta vietata -
gli fece eco l'altro precipitandosi fuori dalla porta.

Anche Roberto Cappato se ne andò piuttosto seccato per la brutta figura, lasciando la bella Roberta Aliceblu in piedi con gli occhi sbarrati, fissi nel vuoto in direzione della porta da dove erano usciti gli infermieri lasciandola con un'espressione incredula, che altri scrittori definirebbero bizzarra più che singolare, a chiedersi stupefatta:

- Ma chi cazzo li scrive 'ste stronzate di libri che pubblicano a puntate nel forum?!? -

1 commento:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu