Si?
- C'è qui un certo Roberto Granzotto che chiede insistentemente di lei, signore. Gli ho detto che è occupato ma è piuttosto impaziente -
- Lo faccia attendere, ora ho da fare -
- Ma signore, ha già dato fuoco a quattro estintori -
- Va bene Roberta, lo faccia passare... Ah Roberta? -
- Sì? -
- Venga senza mutandine questa sera, così facciamo un cosetta veloce se no perdo l'aereo -
- Lascio a casa anche il casco e il frustino? -
- No, piuttosto lasci a casa quel guardone di suo zio Roberto -
disse quel depravato di Roberto Polezel affrettandosi a mettere in salvo gli oggetti di valore prima della trionfale entrata di Granzotto -
- Possibile che tu non riesca ad aprire una porta senza che ti rimanga la maniglia in mano? -
- Si, cioè no, cioè... -
- Lasciamo perdere, riferiscimi le novità -
- Ci sono buone e cattive notizie. Roberto Boselli è morto. Lo hanno orribilmente ridotto in tanti piccoli pezzettini -
- Ok, passiamo alle cattive notizie -
ironizzò il cattivissimo Polezel, ma Granzotto non colse e continuò
- La seconda è che ho saputo da un gaio impiegato dell'aeroporto di Kingston che Roberto Cappato è partito con un aereo diretto a J.R. allo scopo di incontrare un certo Dallas -
- Vabbè, non ho capito un cazzo, ma non importa: partirai subito per J.R., cioè volevo dire per Dallas... Prima però passerai da Roberta Callegari a Genova, che ti insegnerà ad usare il nuovo set da agente segreto e se avrà tempo ti insegnerà anche a parlare senza ridere. Ora devo andare anch'io: hai 27 millisecondi di tempo per alleviare la sofferenza di quella penna stilografica e uscire di qui. Fuori! -
- Più veloce della luce! -
Gridò Granzotto inciampando e andando a fracassare un vaso cinese che Polezel non era riuscito a riporre nell'ultimo cassetto della scrivania.
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