NYLON! 2
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Avevo faticato non poco, seguendo la strada più diabolicastrusamente tracciata da Olivier bin Dupuis nell’infiltrarmi nei Lib-Dem per lanciare l’Opa ostile sui radicali italiani, e nel processo quasi schiantando un airbus su Roosevelt Island per poi dover evadere da Guantanamo, ma finalmente ci ero riuscito. Era il giorno del mio 39-esimo compleanno quando presi il potere nel Partito radicale per restituirlo agli antichi fasti dopo una crisi di identità decennale dovuta a una manica di inetti yes-man, e a mia volta adottandone subito la pratica partitocratica ricompensai i miei fedelissimi con succulente prebende. Infatti, come in ogni buona rivoluzione ucraina o romena, intraprendere nuove politiche non è tanto importante quanto l’urgenza di liberarsi dei culi di pietra incollati alla poltrona e “attorcigliati agli emolumenti”, definizione di Marco Pannella. Perciò comincio subito col licenziare tutti, tranne Rita Bernardini che dei bei tempi andati ha almeno conservato la capacità di riuscire a dialogare perfino con Dora Pezzilli; inoltre conosce bene le dinamiche interne del partito, come dimostra dall’essere al corrente che Angeli ha letto che Arrigoni ha letto che Manera ha letto che Tosoni ha letto la dichiarazione di Bruno Mellano; infine mi serve come mezza tesoriera. Infatti - apprendo dal manuale di istruzioni del Partito radicale “Pannella and Bonino Plc” di Mauro Suttora -, cosa me ne potrei mai fare della segreteria radicale senza il denaro per finanziarne la politica, visto che i cordoni della borsa li tiene strettamente l’oligarchia della quale lo stesso Marco Pannella sembra divenuto ostaggio? Beh, lo ammetto, francamente mi ritrovei nella stessa poco invidiabile situazzone di Capezzone blaterare a vanvera di politica internazzonale e accettare il finanzzamento pubico per trascinarmi avanti penosamente fino a vendicare l’umiliazzone riciclandomi altrove come un Vito o un Quagliarello. Io però, mantenendomi a spese mie anziché degli iscritti radicali e delle agenzie governative internazionali, sulla tastiera del mio fedele portatile sono libero di martellare le più perverse fantasie. Ciò che mi appresto a fare.
Brutalmente azzerati d’ufficio le centinaia di componenti dei vari direttorati, giunte, senati, comitati, sub-comitati, interinali e dopolavoro ferroviari, ho istituito come unico organo dirigente l’Apostolato, sul modello anglosassone del governo ombra nominando come mie più strette collaboratrici una dozzina di apostole selezionate in base al criterio che mi fa comodo (siano competenti nella loro materia, possibilmente parlino una qualche lingua e siano preferibilmente di sesso anatomico vagamente femminile) e dalle quali pretendo la massima efficienza. L’unica che ho conservato della vecchia dirigenza è appunto Bernardini, per i suddetti motivi di continuità potrà mantenere un rapporto col Danilo Quinto senza dargli fuoco al pizzetto. Se Rita non se la sente, c’è di riserva Antonella Casu e così via nella ricerca improbabile ma non impossibile di un’altra femmina. Come rappresentante delle esperantiste, nella mia segreteria il posto sarebbe andato di diritto a Lapa Orlandi, ma le ho preferito Sara Piccardo perché la diciottenne ligure è fatta di carne più fresca, soda, elastica, turgida e priva di peli. Comunque c’è da dire - in omaggio al principio per cui più ne tiro dentro e meglio mi assicuro la mia stessa poltroncina -, che ognuna delle apostole nel mio premierato avrà diritto a nominare due sottosegretari. Sara ha optato per i villosi Orlandi e quel canguro di suo marito Licheri (marito di Orlandi o Piccardo? Ai posteri interpretare l’ardua sintassi esperantista). E’ da quando Sara è nata diciotto anni fa che Quinto e Turco si vedono come il fumo negli occhi e competono in una faida pugliese per i favori del Leader, grazie alla saggezza del quale nel dividere et imperare hanno raggiunto un equilibrio per cui vanno d’amore e d’accordo nello spartirsi i rispettivi sgabelli (da cui il proverbio esperantista parakulon kaskasempr’inpiedoj). Al ministero ombra degli Affari padani ho piazzato Raffa Whites, che ha furbamente scelto come suoi vice-ministri John Patelli e Livio Schnur quando il primo si eccita alla visione di un post della ministra nel forum, prontamente il secondo gli spara una sega, e la ministra continua a farsi i cazzi suoi. Analogamente, al ministero degli Affari romani ho sistemato Baldini a prendersi cura di Welby e Bandinelli quando il primo si eccita alla visione di palline nel forum, al secondo non glie ne può fregar di meno e va a sbafarsi una trippa. Diverso il discorso per il ministero dei Froci radicali, che era storicamente decentrato a Torino ma il movimento tetturico geomosessuale verso l’Est m’impone di adeguarmi spostandolo a Padova come riconoscimento del fatto risaputo che i radicali patavini sono tutti froci. Sarà dunque Nicoletta Tosoni la membra di segreteria a rappresentare i froci radicali unici, con i suoi sottosegretari Carletto Manera e Antonio Pisani Ceretta. A Dora Pezzilli ho destinato la delega degli Affari friulani, non perché la ritenga paricolarmente adeguata, ma piuttosto perché a vedere dal forum come vanno le cose nel partito da quelle parti mi è sembrata la forumista relativamente meno fuori di testa, e lei a sua volta nomina come suoi sottosegretari quel cane di suo marito Dr Tabar Depetro e suo suocero Ser Giordano, dei quali però ci tiene a precisare non essere parente. A Silvietta Manzi ho destinato la delega per gli Affari transnazionali, e lei si è scelta come sottosegretari Olivier bin Dupuis per l’Unione europea e Nikolay bin Khramov per l’Unione di tutte le russie. Invece per il ministero delle Americhe ho accettato una raccomandazione di Severgnini e nominato Marsha Suttora. Ero un po’ dubbioso perché come tutte le fidanzate di Mauro non ha le tette, ma le gambe sono drittissime e anche tutto il resto non è fica male. Ahehm, scusate, volevo dire mica male. Per tacer del godimento nel vederla sadicamente gestire i suoi sottosegretari frustandoli a sangue, costringe Ferrara e la MGM nell’operazione archeologica di rinvenire i rispettivi organi genitali per riuscire a raccordarli. Lei continua a frustarli mentre ci provano e riprovano senza successo in 68 posizioni, poi alla successiva finalmente ci riescono ma tutti i forumisti che hanno appena mangiato preferiscono che non mi addentri nei particolari. Raffaella De Angelis non è tecnicamente femmina ma si definisce lesbico, per cui l’ho tirata dentro al governo ombra dandole mandato di fornicare De Pascalis per lasciare tranquilla l’altra sua viceministra Mattea Anniballi a cambiare la musica di Radio radicale di concerto col sottosegretario padano Patelli. Infine, a Phyllis Margaret Dyason ho destinato il Ministero dei Myallionier, con delega a scovare dove siano andati a nascondersi dalla vergogna tutti i Myallionier e, nel caso non ci riesca, i fondi per erigere il monumento al Myallionier ignoto. Come possono vedere alcuni di voi che sanno fare i conti, rimangono da assegnare una poltrona ministeriale e una mezza dozzina di sottosegretari. Questo perche’ in un magnanimo rigurgito democraticista ho pensato di lasciare questa scelta ai forumisti con la bufala delle elezioni on-line. Infine come mie due assistenti personali mi sono gia’ riservato il meglio. Vedeste l’agenda di Emma, c’è anche il numero del cellulare di Soros! Quanto a Marco, da quando è andato in pensione durante le riunioni di segreteria ci prepara certe spaghettate da mezzo chilo di frutti di mare che sono una libidine. Insomma, grazie a voi che mi avete eletto, la mia vita non va mica male, e altrettanto spero di voi militonti. Adesso che ho determinato l’assetto dirigente del partito, devo anche inventarmi una qualche politica per tirare avanti la baracca. Questo sembrerebbe più difficile ma invece risulta molto più facile. Prima regola, non fare un cazzo. Per prima cosa, nel modo più assoluto mi guarderò bene dal proporre alcuna iniziativa politica. Almeno fino al prossimo congresso. Piuttosto di degratarti a un comunicatostampificio come l’attuale Torre Argentina, imponiti di tacere, Granzotto. Stai zitto e fai silenzio nel medio termine questo tuo sprezzante atteggiamento anarchico ti conquisterà molto più interesse da parte dei media di quanto ne ottenga il lamentoso pietire quotidiano. Secondo consiglio, dormi almeno 6-7 ore contro le quattro di Capezzone, e già vedrai che con questo semplice, elementare accorgimento sparerai molte meno cazzate.
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