NYLON! 2
8.
Ah, quante belle donne in questo topic complimentano la mia vanità di scrittore! Tutto merito di Radio radicale, che deprime gli scrittori concorrenti, che invece l’ascoltano. Il tipico forumista che ascolta la radio si sveglia con un requiem, tanto per cominciare allegramente. Alla fine della rassegna stampa di Bordin, quando ormai comincia a sentirsi suicidale, numerosi altri requiem per il resto della giornata. Una vita infernale. Per fortuna io da tanti anni all’estero non posso ascoltarla neanche nel web, a giovamento della mia salute, e questo si riflette positivamente sul mio successo con le donne, inversamente proporzionale a quello molto scarso della gran parte di quella feccia degli altri militonti. Ieri sera sono uscito con una nuova, molto carina, la ventesima in 20 mesi a Londra, di cui cinque autoctone, cinque bulgare, cinque italiane e cinque varie (americana, cinese, filippina, kazaka e giapponese). Invidia, eh? Vi racconterei volentieri i particolari più scabrosi di queste mie avventure ma non posso per ragioni di riservatezza, per cui vi racconto invece quelle di Capezzone e la sua signora. Irene Carlotta Abigail Piccinini-Palmanfredi in Capezzone aveva sposato il segretario di radicali italiani solo per sete di potere, ma in realtà lo disprezzava fino a militare con i dissidenti del partito, i suoi contestatori, e celebrato il matrimonio non gli si era mai più data, dopo quell’unica volta per concupirlo. Anzi, l’Abigail palmanfreda aveva tra i suoi numerosi amanti Marco Cappato, il suo preferito, cosa che faceva imbestialire specialmente Capezzone...
ring ring... ... ... ... ... ...
Scusate l’interruzione, era Mauro al telefono da Sofia per dirmi di avere ricevuto una nota di Capezzone, ma per ragioni di privacy non può leggermela.
- E allora perché mi hai chiamato?
- Per fartelo sapere. Capezzone crede che io sia te
- E lo spero bene, TUTTI devono credere che tu sia Granzotto. Com’è andata l’operazione di chirurgia facciale? Mi assomigli abbastanza?
- Benissimo, quella per accorciarmi però non tanto bene: mi hanno segato in punti diversi per cui nella gamba destra mi hanno saldato il ginocchio all’anca e nella sinistra la caviglia al ginocchio. Cammino in modo un po’ strano, come uno scimpanze’ che rotola ogni tanto...
- Non prendertela, Mauro, l’alternativa era il carcere a vita, mentre laggiù saranno solo sei anni
- A proposito, Roberto, volevo chiederti: ma se io sono te, tu adesso chi sei?
- Cazzo! Non ci avevo pensato!
Merdon, merdon e merdon! Ho bisogno urgente di una nuova identità, e non posso certo assumere la prima disponibile, quella di Mauro, altrimenti il ricercato per omicidio divento io, e poi la gente si può accorciare, ma non allungare. Sfoglio il repertorio mentale delle mie identità segrete e ne trovo una che fa proprio al caso mio, un tale Vittorio Michele Boselli detto Enrico leader dei socialisti italiani. Naturalmente per poterlo sostituire dovrò trovarlo e farlo fuori, ma intanto che sono qui al comitato posso già spacciarmi per lui, parlando a nome del suo partito davanti a Bertinotti, Bonino, Capezzone, Cappato, Pannella, Tosoni e Flavia Vento.
Boselli - Cari compagni radicali e liberali, cari compagni di Rifondazione comunista, il tempo è venuto per tutti i socialisti italiani di inchinarsi alla superiorità totale dei radicali di Marco Pannella. Vogliamo pertanto confluire nelle vostre fila per fare un nuovo grande partito tutti e tre insieme anche con Rifondazione, e chiamarlo appunto Rifondazione radicale!
Bertinotti e Tosoni - Bravo! Bravo! Giusto! Giusto! Clap clap clap! Tiriamo dentro anche i verdi!
Boselli - Grazie. Cari compagni, permettetemi ora di richiamarmi al primo ministro d’un secolo fa Paolo Boselli che dichiaro' guerra alla Germania, all’aviatrice francese dei record Elizabeth Boselli, al famoso bibliotecario nazionale Antonio Boselli, ai poeti maiolici Giacomo e Chiara Boselli, al missionario esploratore in Africa don Vincenzo Boselli, alla fluente compositrice Giannina Boselli, agli artisti rinascimentali Orfeo e Felice Boselli, e naturalmente al più grande Boselli di tutti i tempi, Michele Boselli!
Tutti - Bravo! Clap clap clap! Grande Boselli! Mitico! Eccezionale! Oscar!
Boselli - Grazie. Care compagne, come vedete da questa spontanea esultanza al semplice evocare il mio nome, sono davvero molto popolare, specialmente tra voi donne. E qui viene il problema, perché ultimamente nel partito siamo conciati proprio male, in quanto a donne. Vent’anni fa erano due su cinque, adesso una su cinque. E il peggio è che sono più o meno le stesse, stagionate alla Baldini, Pezzilli e Callegari, perciò un po’ appassite...
Pezzilli - Grazie Boselli, ti sistemo dopo come so fare io
Giordano - Cara, ti ha offesa, ora si prende un pugno sul naso, poche pugnette!
Da questa puntata, infatti, entra in scena con un pugno sul naso, e poche pugnette, Sergio Giordano come marito di Orietta Callegari. Ma non divaghiamo.
Boselli - ...e anche quelle della generazione sessualmente ancora servibile, tipo la Rappha e Abigail, ormai hanno la loro età e non dureranno ancora a lungo. Ecco perché, care compagne, ma anche per la gioia di qualche compagno, nell’assumere la leadership del nuovo soggetto politico Rifondazione radicale intendo per primissima cosa promuovere una maggiore presenza femminile nel partito al fine di generare una maggiore quantità di rapporti eterosessuali positivi e meno rapporti omosessuali negativi
Tosoni e Bertinotti - Bravo! Giusto! Più rapporti sessuali, attivi e passivi!
Boselli - Silenzio. Per conseguire questo importante risultato, intendo cominciare dal promuovere la visibilità delle compagne radicali - per quanto non in tutti i casi sarebbe esteticamente consigliabile -, co-optando in massa tredici protagoniste di NyLon nella mia segreteria politica: Maria Cristina, Rita, Rapphaella, Emma, Orietta, Bruna, Teresa, Gabriella, Silvja, Dora, Sara, Abigail e Antonella.
Maria Cristina, Rita, Rapphaella, Emma, Orietta, Bruna, Teresa, Gabriella, Silvja, Dora, Sara, Abigail e Antonella - Bravo! Giusto! Clap clap clap!
Le situazioni familiari che coinvolgono le suocere sono sempre scabrose, ma nella saga dei Pezzilli-Dentamaro sono particolarmente virulente. E’ ora che a vantaggio del popolo forumista si chiarisca qual è la situazione, e il popolo forumista è abbastanza fortunato da trovare in me Granzotto medesimo un privilegiato che ha conosciuto la situazione da vicino, essendo stato per un periodo suocero di Gaetano Dentamaro (il suocero attuale, da un decennio ormai, è il dr Tabar Depetro, per cui suo padre Sergio Giordano, marito di Orietta, è suocero di Dora, ma non complichiamo le cose). Dunque, siccome la primogenita di Dora, Antonella Spolaor, ha sposato Gaetano, Dora è la suocera di Gaetano. Il rapporto tra i due non è esente da piccoli screzi, talvolta culminanti in scambi verbali in punta di fioretto. Facile immaginare i detrattori di Gaetano ironizzare sugli effetti dell’abuso di cannabis nella scelta delle suocere (e dei suoceri). Ma il vero problema, quello conosciuto solo a pochi intimi, è la suocera di Antonella, o meglio sua cognata, la sorella di Gaetano. Teresa, che vive con loro, ha un caratterino moderatamente piccato e si comporta nei confronti della povera Antonella molto peggio di una suocera, rinfacciandole continuamente le sue umili origini e come abbia potuto fare carriera nel partito grazie all’avere sposato un nobile Dentamaro degl’Odontolfi Radicofani, che è il cognome completo. Antonella, però, la vittima il cui cognome completo è pertanto Spolaor-Dentamaro degl’Odontolfi Radicofani, è solo apparentemente mansueta, e in realtà ha tentato più volte di avvelenare Teresa, con dosi sempre più massiccie di veleno per topi, ma col solo risultato di renderla ancora più acida e feroce, la belva. Per questo, forse, non era stata una buona idea co-optarle entrambe nella segreteria, ma d’altra parte co-optarne solo una delle due avrebbe insanguinato la faida, ed escluderle entrambe significato una segreteria senza rappresentanti della più numerosa e prolifica tribù circolante in Torre argentina, visto che l’ultima possibilità, co-optare Gaetano, non ero ancora psichiatricamente abbastanza squilibrato da contemplare. Decretai invece che Rifondazione comunista e il Psi nominassero una rappresentante ciascuno nella segreteria di Rifondazione radicale, e loro scelsero rispettivamente Nicolino Tosoni e Flavia Vento. Decretai infine che le riunioni di segreteria, laddove le condizioni atmosferiche e temperature ambientali lo permettessero, si tenessero ignudi, con deroga per Tosoni che poteva restare vestito. Decretai infine il famoso decreto per cui la si facesse finita una volta per tutte con gli stupidi bacicci alla francese che tanta confusione avevano generato sull’abbracciarsi prima a destra o a sinistra: d’ora in avanti i radicali di qualunque sesso e sessualità, nel riconoscersi o presentarsi tra di loro si sarebbero baciati una sola volta, in mezzo: sulla bocca e poche storie. Poi, una volta così facilitato questo loro fare conoscenza, si sarebbero baciati ovunque avessero preferito, guancette e piselli compresi se erano froci, altrimenti altrove. Sciolsi il comitato e, cominciando a spogliarmi, diedi inizio alla prima riunione di segreteria. Fu proprio qui sul più bello che squillò nuovamente Mauro-Granzotto da Sofia.
Suttora-Granzotto - Volevo farti sapere che continuano ad arrivare note di Capezzone una dopo l’altra, sono sommerso
Granzotto-Boselli - E cosa c’è scritto?
Suttora-Granzotto - Non posso dirtelo per telefono
Granzotto-Boselli - E allora perché continui a chiamarmi?
Suttora-Granzotto - Mi innervosisce. Continuerà così per sei anni?
Granzotto-Boselli - Temo di sì, è Capezzone mica per niente
Suttora-Granzotto - Forse era meglio l’ergastolo, almeno ero alto e camminavo normale
Granzotto-Boselli - Ormai è andata così. Consolati con le bulgare, tutte proprio come piacciono a te: molto alte e senza tette
Suttora-Granzotto - Vaffanculo. Comunque è saltato fuori un grosso problema. Qui tutti mi parlano in bulgaro e si meravigliano che Granzotto non lo parli più. Si meravigliano anche di come cammino...
Granzotto-Boselli - Perfetto! Dì a tutti che hai avuto un incidente e perso la memoria, così hai una scusa perfetta per ogni occasione. Geniale! Bravissimo
Suttora-Granzotto - Grazie, fa piacere essere tirati su di morale, nelle mie condizioni
Intanto che parlavo al telefono con Mauro, Andrea Turko era andato a farsi visitare nel già noto gabinetto psichiatrico del dr Tabar Giordano Depetro-Pezzilli negli Studi Pezzilli di Pordenone
Dr Tabar - Buongiorno, prego, accomodati, rilassati, dimmi...
Turko - Sono un travestito di Ravenna. Sono stato sposato per diversi anni ma non sono mai riuscito a interessare mia moglie nelle mie fantasie. Mi ha lasciato per un tale che lo fa nel modo che preferisce. Uno che non fosse in frock di Donna Karan o calze di Dior e bluse di seta. Qualcuno che non spendesse soldi in soffici stivali al ginocchio, gonne di satin o tacchi a spillo assassini. Il mio guardaroba di abiti e lingerie era più grande di quello di mia moglie. Tutto iniziò col guardare un bel po’ di film porno e quello che più mi eccitava era la vista di tutti quei cazzi duri e immaginare fossi io la tipa scopata. Io ero quella che succhiava, e il meglio di tutto era succhiare e farmi fottere insieme
Dr Tabar - Capisco, credo sia meglio cambiare argomento. Ti diverti? Sei entusiasta e ambizioso?
Turko - Caro Dr, dopo tanti anni che ci conosciamo ti affliggo con piu' di cinque parole. Visto che al comitato ho sintetizzato quello che volevo dire ti riassumo il tutto. Non capisco perche' ti diverti a farmi incazzare (con difficolta' sto cercando di imparare a divertirmi anch'io di questo), finora ho cercato di fare quello che serviva, sottraendomi colpevolmente alle mie ambizioni e -sopratutto- alle cose che mi piace fare di piu' e che quindi farei con piu' entusiasmo.
Dr Tabar - Uhm, la full-immersion?
Turko - La questione della lingua l'ho capita benissimo. Dai risultati del mio intervento -la tua risposta ma anche le impressioni degli altri- mi sono spiegato malissimo. Come gia' accaduto, ci sara' sempre una emergenza per la quale dovro' fare altro. E quindi, se e' vero come ritengo sia, quello che dici, dovro' necessariamente gestire i miei tempi e i miei impegni per imparare finalmente l’esperanto.
Dr Tabar - E con la tesoreria, come la mettiamo?
Turko - la questione della tesoreria l'ho sintetizzata troppo, non ho capito pero' perche' hai ritenuto di esprimerti se non era chiara. Per quanto mi riguarda ci sono diversi aspetti da valutare: a) Capacita' e ambizioni. Con molta franchezza: so di essere tecnicamente e politicamente pronto a fare il tesoriere ma non ne ho l'ambizione necessaria; b) Svolgimento del congresso. L'ultima sera hai chiesto a Danilo chi poteva fare il tesoriere, lui ti risponde nessuno. Sottolinei che a tuo avviso deve scegliere di quale tesoreria occuparsi, lui dice adesso accetto di fare il tesoriere poi mi dimetto. In congresso nell'accettare la candidatura Danilo sottolinea che, se Andrea accetta la candidatura a tesoriere, ritira la sua. Di fronte a questo succedersi di fatti mi sono limitato ad autoflagellarmi perche' non ho capito il senso di tutto cio'. Sia ben chiaro: non pongo la mia candidatura a tesoriere.
Dr Tabar - Ma allora cosa vuoi fare da grande?
Turko - Abbiamo parlato sempre troppo poco delle mie motivazioni, delle mie ambizioni, degli accadimenti della mia vita, dei miei punti di vista. E penso che cio' non sia accaduto per caso ma perche' la mia soddisfazione la trovo nella realizzazione, nell'azione. Non necessariamente organizzare un comizio, magari stare ore davanti al computer o in tipografia per capire e imparare (come accadra' per l’esperanto), o documentarmi su questo o quel problema. Quello che mi manca, non per curiosita', e' sapere cosa pensi tu di me. A cosa sono portato, quali sono le mie mancanze e le mie qualita'. In cosa dovrei applicarmi. Rischio di essere banale o semplicemente infantile nel chiederti questo, ma l'interdipendenza se vale per i popoli varra' anche per le persone, o no? Non avendo questi elementi proseguo il ragionamento sulla base della mia autodeterminazione. Vorrei essere messo alla prova. Ho ben presente le dinamiche del partito, e delle persone, equilibri e governo della politica e di chi la mette in opera. In queste dinamiche so di esserci in pieno. Vorrei pero' starci senza troppe frustrazioni, senza dovermi inventare ambizioni non supportate da capacita' per riequilibrare ambizioni frustrate. Non so se anche questo e' troppo difficile da spiegare o da capire. Penso di aver finito. O quasi.
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