V. - PUNTI PROGRAMMATICI:
C) BUROCRAZIA
Sommario: Snellire la burocrazia - Contraddizione.
SNELLIRE LA BUROCRAZIA
Fascismo e clericalismo hanno reso talmente inefficiente la burocrazia che, a parita' di popolazione, l'amministrazione dello Stato italiano richiede almeno due terzi in piu' del numero di funzionari e d'impiegati che sono sufficienti per amministrare paesi assai piu' complessi quali gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Qui non si tratta di inefficienza degli individui, ma di inefficienza del sistema. Occorre applicare i criteri moderni di decentralizzazione, di responsabilita' individuale e di netta delimitazione delle funzioni. E' meglio mettere a riposo un certo numero di funzionari e dar loro una pensione che continuare a riempire gli uffici di gente che spesso non fa altro che intralciarsi a vicenda; e' piu' economico pagare due impiegati un milione all'anno che averne tre che prendono 700.000 lire. La macchina dello Stato e' diventata farragginosa; occorre snellirla mettendo fine ai favoritismi ed ai nepotismi, premiando i piu' attivi, licenziando i negligenti, creando un centro in cui il giovane laureato o il giovane diplomato puo' imparare come si organizza un'amministrazione, inviando forse i giovani piu' capaci a fare un periodo di addestramento presso amministrazioni estere piu' efficienti e meglio organizzate, impedendo il cumulo delle cariche, creando condizioni che permettono di evitare il lavoro fuori ufficio che diventa sempre il lavoro fatto durante le ore di ufficio, a scapito dei contribuenti.
CONTRADDIZIONE
Ci lagniamo, a ragione, del cattivo funzionamento della burocrazia. Ma sia le destre che le sinistre chiedono riforme, chi in questo e chi in quel campo delle attivita' dello Stato, chi in tutti i campi, riforme che non possono essere effettuate se non sono precedute dalla riforma della burocrazia. E' inutile per il Parlamento passar le leggi che possono essere ottime, quando mancano o sono negligenti gli organi per applicarle. La riforma della scuola e' indispensabile; per effettuarla occorre riformare l'intero ministero della istruzione con tutte le sue mille propaggini. La riforma tributaria e' indispensabile; ma non ci si puo' neppure pensare se prima non si riformano i ministeri del bilancio, delle finanze e del tesoro e tutti i mille uffici che ne dipendono. Sarebbe necessario affidare allo Stato la gestione delle fonti di energia; dove sono i funzionari capaci di assicurare una gestione efficiente ed intelligente? Cosi' come stanno le cose, ogni riforma casca nel nulla dell'incompetenza burocratica dovuta, occorre ripetere, al sistema piu' che agli individui. Occorre spazzare, sfrondare, trasformare. E' arduo rendere efficienti organizzazioni con diecine di migliaia e centinaia di migliaia di dipendenti. Occorre farlo. Questo e' il punto numero uno della riforma dello Stato, punto che si applica all'amministrazione centrale dello Stato, a quella degli enti parastatali, delle regioni, delle provincie e dei comuni.
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