per non parlare dei racconti di Welby, che potrebbero descrivere non la fantasia ma la realtà di assassini violenti e crudeli, serial killer reali

Nanahuatzin, si gettò in un gran fuoco, divenendo in virtù di quel gesto, il portatore del sole di questa ultima età del mondo. Ma quell'unico sacrificio, benché divino, non fu sufficiente. Per mantenere il sole in movimento occorrono continui sacrifici; e per questo è stata introdotta la sacra istituzione della guerra, onde raccogliere le vittime, i cui cuori, strappati ancora pulsanti dai loro petti squarciati, vengono quotidianamente gettati, come fiori di gratitudine al Datore di vita.

Sentì un rumore quasi impercettibile provenire dal corridoio, alzò lo sguardo e trasalì vedendo la siluette di Pier che si stagliava in controluce
- Pier! come…
- La porta era… aperta, ho dimenticato di darti una cosa…
Giada non ebbe modo di replicare.
Pier la baciò e lei sentì il sapore di alga e corallo e vide onde e spume, scogli e abissi, oceani sconfinati con isole sconosciute, terre immaginarie dove perdersi in viaggi senza ritorno.
“Il sonno della ragione genera mostri”, ma il disegno di Goya mentiva, per lei il sonno della ragione generava la certezza di raggiungere un giorno la perfetta identità con l’amore, una sorta di empatia estrema che l’avrebbe portata a superare quell’ultimo diaframma che la separava dalla visione di un mondo percepito dal cuore ma ignorato dai sensi.
E il tempo riprese a scorrere, ormai viveva due flussi temporali, uno era lo scorrere monotono e inevitabile, la supina accettazione del modificarsi di tutto ciò che esiste, l’altro era un tempo orfico, mitico che lasciava l’essere libero di spostarsi tra il passato, il presente, il futuro, in una corsa infantile e serena che aveva come traguardo la felicità.
Lei accarezzò quella creatura marina morbida e informe che le si offriva indifesa e la vide distendersi e irrigidirsi. L’accolse tra le labbra e gustò la vellutata carezza del glande sul palato, sulle guance, sul collo, lo guidò sui capezzoli e tra i seni e poi nuovamente sulle labbra per catturarne il tepore, per gustarne il sapore. per donargli un timido, umido bacio.
Lui tese le braccia e le passò le mani sul viso, sulle spalle, sui seni, sui fianchi, come un vasaio che dà e prende la forma, che materializza un’idea, ma dell’idea è già schiavo.
Nudi, curiosi, cercarono quel filo magico che li aveva tenuti lontani per tanti anni, poi il desiderio di Pier diventò ineludibile, divaricò le cosce di Giada e spinse le ginocchia in alto, la vulva si aprì come un frutto maturo sotto il sole d’agosto, una pioggia di pagliuzze nere si intrecciava perdendosi tra le pieghe di una pelle bianca come la cera e tagliata dalla ferita rosso cupo del sesso.
Non la penetrò, ma facendo scivolare il pene tra le grandi labbra iniziò una carezza lenta ed estenuante come il palpito dell’onda sulla sabbia. Quell’andare e venire durò fino al momento che lei lo implorò di prenderla.
- ….adesso !…adesso…ti prego…
Entrò in lei unendo i loro sessi in un unico desiderio, usò il pene come l’antenna di un insetto, per sentire, per conoscere, per assaggiare.
Giada seguì il movimento ritmico delle maree, dei cicli lunari, delle stagioni, il suo respiro diventò l’onda che espande l’universo. Il sasso era stato gettato, ed ora niente più poteva arrestare il succedersi dei cerchi che partendo da quel centro insignificante cercavano il confine dell’eternità.
La sua pelle, i muscoli, le ossa, i nervi senza più nulla che li tenesse uniti si trasformarono in una galassia di cellule, le cellule diventarono atomi, gli atomi faville di energia che, passando attraverso quel varco, momentaneamente aperto tra l’essere e il nulla, tornarono in quell’oceano di possibilità dal quale erano venute.
Era come l’acqua di un fiume che, tornata al mare, conserva il ricordo dei monti, dei boschi,
delle pianure che ha attraversato, ma lentamente, inesorabilmente sente il passato diluirsi e dissolversi, congiungersi in quella dimensione favolosa dove vita e morte non hanno più senso

…la vita è solo una maschera che copre il volto della morte, e la morte è forse allora solo un'altra maschera. Chi può affermare che vi sia, una verità ulteriore dietro tutto ciò?

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