…sì vostro onore, sono colpevole. (Welby il 16 ottobre 2003)

Vorrei… cercare di spiegarmi, non sono un mostro. Lei volle passare la prima notte di nozze nella pineta di Ostia... accettai, ero folle d’amore. Io e lei in una canadese… al diavolo le zanzare! Andò tutto storto fin dall’inizio… non volle togliersi la Nike e nemmeno le Reebok… quando cercai di baciarla ebbe un moto di stizza… lo ammetto, fui troppo impulsivo e, dopo averle dato due sberle, tirai fuori il cazzo e le dissi: “succhialo o ti spacco la testa con il paletto della tenda!”… è un caso di violenza carnale? Non so, vostro onore… ero accecato dalla passione. Quando mi svegliai... ero solo, il suo sacco a pelo ancora caldo… uscii e inciampai nella sua tuta… vidi una scarpa e, da un cespuglio di mortella pendevano come gli orologi di Dalì le sue mutandine nere… mi guardai intorno... e dai cespugli di oleandri si levarono dei gemiti e delle invocazioni: “Pino, sì... sono tua... prendimi!”… vostro onore, lei è mai stato innamorato?... no, non mi risponda… mi avvicinai e… la vidi! Era abbracciata ad un pino marittimo e strofinava il ventre sulla corteccia ruvida… mentre la sua lingua oscenamente vibrante leccava la linfa ambrata che rigava il tronco. Perchè non sono morto! Perché il cielo non mi ha fulminato? ... capisce vostro onore, io, io... mi ero innamorato di una LINFOMANE! la colpii con una mascella d’asino… no, non la portavo abitualmente con me… la colpii urlando:” muori sordida creatura! Muori insieme al tuo Pino!”… perché ho appiccato il fuoco a Castelfusano? … per amore… solo per amore.

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