Alle 13 del giorno 13 - capitolo 6.
Quando Andrea scopri' casualmente nel computer la loro sdolcinata corrispondenza telematica si senti' morire per la devastazione spirituale che lo colse e che distrusse tutto cio' in cui aveva creduto fino a quel momento cominciando a costruire il suo futuro sull'unica ragione che lo teneva in vita, tutto cio' riassumendosi nel nome terribile che rievoca e sopravviene nei nostri peggiori incubi: la Morte. La Morte, la Devastazione si erano impadroniti della sua anima e l'avevano pervasa del loro gelo eterno. L'Anticristo lo voleva contagiare col suo terribile virus: il Vuoto, il Male. Ma Cristo risorse dentro di lui per sconfiggere la Rabbia, la Disperazione, e fece di lui un'altra persona.
Dapprima infatti decise freddamente che lo avrebbe ucciso. Per la prima volta nella sua vita, lui pacifista e nonviolento, nella sua mente contemplava con lucidissima freddezza l'ipotesi dell'omicidio per il Maledetto. Sarebbe stato relativamente facile se lo avesse studiato nei particolari. Sarebbe stato lui, il Cornuto, l'autore del delitto perfetto. Prima di tutto si sarebbe costruito un alibi di ferro con un sofisticato incrocio di carte d'imbarco, biglietti aerei e timbri sul passaporto; avrebbe accuratamente evitato ogni impronta digitale; avrebbe atteso di agire fuori dall'America, attirandolo in un qualche paese la cui legislazione non riconoscesse come prova il test del DNA.
Poi, principale sospettato dall'Interpol, al maresciallo dei carabinieri avrebbe mentito guardandolo negli occhi come sapeva fare solo un politico abituato a mentire agli elettori davanti alle telecamere, guardandosi bene dal tradirsi roteando gli occhi o deglutendo. Da quell'incrocio di sguardi il maresciallo, che nella realta' non e' mai cosi' scemo come nelle barzellette sui carabinieri, avrebbe ugualmente capito di trovarsi davanti al vero colpevole, ma anche che sarebbe stato impossibile incastrarlo con delle prove dinanzi un tribunale. Sapeva di possedere una intelligenza mostruosa e che combinata a questa la lucida follia animata dalla gelosia avrebbero potuto portarlo a compiere il crimine con buone probabilita' di rimanere impunito.
Ma con lei, con Laura, la donna che amava alla follia, sarebbe stato capace di tenere per vent'anni la bocca cucita come con i magistrati? E cosa gli garantiva che nella di lei sfrenata ricerca del denaro e del successo nella carriera non lo avrebbe poi tradito con qualcun altro? Ovvero, a quante altre decine di esseri umani, per quanto indegni, avrebbe dovuto fare la pelle per tenerla solo sua per sempre? E soprattutto, anche se diabolicamente l'avesse sempre fatta franca con la giustizia terrena dopo tanti omicidi, con quale coscienza si sarebbe un giorno presentato davanti al Padreterno?
Rinuncio' ai suoi piani criminali ed empio di rabbia si affaccio' al balcone per urlare in inglese il piu' potente "Vaffanculo" che la sua profonda voce di baritono avesse mai potuto esprimere. Aisha, la moglie del popolarissimo sindaco di Sofia che viveva allo stesso piano nel palazzo di fronte, si affaccio' spaventata per capire cosa stesse succedendo, e le sue guardie del corpo in un batter d'occhio erano comparse da ogni angolo dei ghiacciati marciapiedi estraendo le armi e puntandole su Andrea al quinto piano. "Mi scusi signora" dalla finestra s'indirizzo' in bulgaro ad Aisha portando le mani dietro la nuca per tranquillizzare gli sbirri "non volevo disturbarla. Ho bevuto un po' troppo e avuto una crisi depressiva. Mi perdoni e voglia credere che alle elezioni amministrative dell'anno prossimo sosterro' la rielezione di suo marito".
Sentendolo parlare in bulgaro, la tensione si sciolse nelle vene dei poliziotti in borghese del quinto commissariato, discretamente appostati giorno e notte di guardia alla casa della famiglia del sindaco, ed abbassarono i Kalashnikov. Con un sorriso di comprensione Aisha fece loro un cenno per significare che era tutto OK e potevano ritirarsi nelle loro postazioni. Riconoscente, Andrea lo interpreto' come un cenno di saluto e lo ricambio' allontanandosi dalla finestra per tornare a impecorarsi nel lettone, tremando e singhiozzando come un bambino per ore ed ore, dannatamente cosciente di avere persa Laura, l'amore della sua vita, per sempre.
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