Alle 13 del giorno 13 - capitolo 9.
Intimamente Laura aveva sempre invidiato la sorellina Lisa, che tra l'altro era di un anno piu' giovane, per la sua capacita' di perseguire con determinazione il successo: nella scuola, nella carriera, con gli uomini, insomma nella vita. Pur amandola piu' di ogni altra persona al mondo come la sua amica d'infanzia e per l'eternita', odiava che la facesse sempre sentire inferiore in tutto. A 17 anni aveva avuto la forza di imporre ai genitori contrariati la sua scelta di andare a studiare in America, mentre lei oggi gia' a 24 non era ancora laureata in una facolta' che non le piaceva, dove si studiava senza riscaldamento in una grigia universita' permeata dalla puzza di cavolfiore proveniente dalla nauseante mensa nel basamento, situata in una citta' orribile popolata da gente infelice.
Appena arrivata in California, Lisa aveva subito preso la patente di guida e comprato una Chevy usata per muoversi con indipendenza, mentre lei non era ancora capace di mettere in moto la Panda di Andrea nonostante la loro pazienza: quella di lui, infinita, nel darle lezioni di guida, e quella, limitata, della centralina di avviamento nell'ostinarsi a funzionare.
Ma stupide automobili a parte - che dopotutto se ne potrebbe anche fare a meno nella vita -, il capolavoro di sua sorella consisteva nell'avere accalappiato e incastrato uno degli uomini piu' ricchi del mondo, e per giunta anche bello contrariamente allo stereotipo del vecchio bruttone cui bisogna donare la propria gioventu' per fare strada. Anche lei, certo, aveva trovato un bel ragazzo; altrettanto intelligente e colto; altrettanto raffinato, sensibile e spiritoso; con un solo difetto pero': era povero in canna perche' aveva scelto, lo sciocco idealista, di fare politica onestamente.
Ci pensava e ripensava, Laura, che voleva avere anche lei il successo di Lisa. Il denaro e il potere che ne consegue. Ci pensava e ripensava giorno e notte, che per quanto amasse la sua sorellina non avrebbe potuto tollerare l'idea che ogni volta che si sarebbero incontrate in futuro Lisa sarebbe arrivata col suo yacht grande come una nave da crociera, coperta di platino e diamanti, mentre lei sarebbe arrivata ad accoglierla all'attracco del porto di Venezia con una semplice Panda (ammesso che avesse nel frattempo imparato a guidarla!), e al dito solo l'antico anello di famiglia che le aveva regalato la mamma di Andrea, e che per quanto pregiato per l'incommensurabile significato e valore sentimentale, nella sua discreta eleganza era troppo poco vistoso per essere notato e invidiato.
Decise che anche lei voleva tutto dalla vita, e per giustificare questa violenza sulla sua personalita' completamente diversa da quella di Lisa, menti' a se' stessa: lo faccio proprio perche' l'amo - si ripeteva -, cosi' quando ci incontreremo potremo parlare molto a lungo delle stesse cose, della vita delle persone ricche e famose. Altrimenti a causa della mia vita anonima Lisa si annoiera' di vedermi e lo fara' solo a Natale per dovere familiare.
Cosi' Laura si determino' a studiare - invece di una qualche particolare materia umanistica o scientifica come tutti i comuni mortali -, soprattutto il modo di ottenere denaro e potere, incurante che Andrea si preoccupasse per questa sua tendenza che percepiva vagamente come inquietante per se' e pericolosa per lei. Andrea conosceva un pochino la psicologia, abbastanza per rendersi conto che qualcosa di spiacevole per lui stava succedendo alla sua ragazza, ma purtroppo non abbastanza per sapere cosa fare.
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