Orietta Callegari, Polpetton, capitolo VIII - Radicale!
Prima pero' di risprofondare nella lettura, e concludere cosi' quella straordinaria avventura di giornalismo investigativo, doveva sistemare una vecchia faccenda che era rimasta in sospeso con Rhoda Pellizzi e Dentano Gaetamaro.
Un senso d’inquietudine lo pervase, non era facile risolvere quel problema tra Rhoda, che sembrava possedere poteri paranormali, e Dentano, in permanente e irrecuperabile delirio di onnipotenza, una tragedia umana che avrebbe potuto essere trama di uno sceneggiato televisivo.
Mauro era famoso per le sue capacità investigative, nulla gli sfuggiva, né una lacrima, né un sospiro, e sapeva con arte e maestria, usando le parole, scuotere gli animi della gente, commuovere fino alle lacrime, raggelare le menti o riscaldare i cuori. Le parole per lui erano autentica magia.
Il sonno lo sorprese immerso in questi pensieri, e l’indomani sarebbe rientrato a Milano per il suo lavoro.
Durante la riunione di redazione, Mauro ci provò più di una volta a far passare il servizio sui due digiunatori radicali, il belga presidente del PRT in digiuno per la Cecenia e quel giovanottino dei RI che si ostinava puro e senza macchia a volere un libero mercato senza piegarsi alle regole del mercato! L’informazione era mercato! Si doveva dare alla gente quel che la gente desiderava! Infatti, Mauro partì nella stessa giornata per la riviera, per un servizio sulla prossima apertura di una sala Bingo.
Il raggio di sole, che obliquo era entrato nella sua stanza d’albergo e lo aveva svegliato, quella mattina, rallegrando la sua anima, lo aveva sorpreso felice. La lettera che aveva in tasca continuava inesorabilmente a cancellarsi, ma ormai non gliene importava più di tanto, la rigirò fra le mani e la ripose serenamente nel libro che stava leggendo.
Uscì dall’hotel soddisfatto, godendosi la ridondante bellezza dei fiori della riviera e, in attesa dell’apertura della sala del Bingo andò a un’assemblea di radicali, dove, finalmente, avrebbe conosciuto quella militante alienata e fantasiosa che di tanto in tanto appariva sul forum di discussione di quel partito.
Correva voce, fra i suoi compagni, che non capisse niente di politica, ma intanto, qualcosa che lui stesso non riusciva a spiegarsi, una curiosità nascosta nelle parole che quella scriveva, lo intrigava rendendolo a volte nervoso.
E fu là, in mezzo alla piazza davanti alla grande libreria, che la vide per la prima volta, insieme a gente conosciuta e sconosciuta che aspettava di salire nella sala delle conferenze. Le solite parole di convenienza galleggiavano nell’aria come sugheri sull’acqua imbrattando l’atmosfera, ma le parole non dette, quelle rimaste dietro agli sguardi e ai sorrisi, quelle, galleggiavano nell’aria come iceberg sull’acqua raggelando l’ambiente e gli facevano la voce roca e tremante.
Intanto non riusciva a distogliere lo sguardo da quella militante curiosa e rompiballe: era un insieme di lineamenti irregolari che formavano un tutto armonico e piacevole a guardarsi, e il vento dispettoso scapigliava i suoi capelli verdi.
“Capelli verdi!” pensò sconcertato Mauro rientrando in sé e concentrandosi su quanti aveva intorno, e si stupì nuovamente vedendo che la maggior parte di quelli avevano i capelli verdi. “Ma cosa sta succedendo, son quattro giorni che non fumo niente!” pensò.
E disse ad un ragazzo che era lì vicino; “Che cavolata è questa? Tingersi i capelli di verde!” E quello: “Dunque lei riesce a vederli? Pare che solo un 2% ce li abbia, e che solo quelli che … allora anche lei dovrebbe ...”
Mauro fece un balzo all’indietro e riflessa sulla vetrina della libreria gli si parò davanti la sua immagine e lui la osservò attonito … aveva i capelli verdi!
Verdi, come la spada laser fosforescente del film “Guerre stellari”! Se lo ricordava benissimo, quella spada aveva un nome: …“LA FORZA”.
“Ma … sono bellissimo!” pensò Mauro, e poi capì, “… ma non lo dirò a nessuno!”
Fu in quel momento che tutto ritornò nella piatta normalità, i colori, i suoni, i gesti della gente, e la sua immagine era scomparsa dalla vetrina e si potevano vedere i libri esposti, e, a ventaglio sui tre ripiani a sinistra, come una proterva coda di pavone, faceva bella mostra di sé, il suo libro.
Mauro sentì salire nella gola, quella schifezza animata che da tanto tempo lo tormentava, e non sapeva come fare, non gli pareva conveniente mettersi a sputare in mezzo alla gente, cercò in tasca un fazzoletto, ma non l’aveva, intanto guardava quella creativa e pungente militante che si stava allontanando per andare all’assemblea con i suoi compagni … “Non è niente!” pensò Mauro, e si inghiottì il suo sputo.
La sala del Bingo era piena di gente, altri in coda fuori attendevano di entrare, Mauro guardò fuori dalla finestra il sole che stava tramontando sul mare … sul mare!
Mauro guardò sconvolto quella enorme palla rossa che stava tuffandosi all’orizzonte … nel mare … a Sud!
Sentì brividi di freddo in tutto il corpo e ripensò alle lettere d’amore di Granzotto … il contenuto lo aveva talmente preso che non aveva fatto caso alle date … ma c’era qualcosa che non gli quadrava …le doppie si erano tutte cancellate … e poi quella lettera che si stava cancellando … non riusciva a capire cosa stava succedendo … il sole era sparito e il cielo si stava punteggiando di stelle luminose e, improbabile nella notte scura, risplendeva beffarda tra tutte … la Croce del sud!
Era confuso, sempre più confuso e anche spaventato, se ne rientrò in albergo con la voglia di controllare ancora quelle lettere, in mezzo a tutte quelle parole che si prendevano gioco di lui, avrebbe trovato la soluzione.
2 commenti:
radicale?????
non credo proprio, e purtroppo neppure più antimilitarista ... infatti gli ho chiesto sul suo blog cosa ne pensasse di questo link "militarista" e neppure mi ha risposto!!!
ciao Miss
http://www.agi.it/politica/notizie/200906021942-pol-rt11123-berlusconi_ci_saranno_piu_militari_nelle_citta
molto intiresno, grazie
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