NyLon!, capitolo 5

Poco prima delle ore 15 del giovedì precedente la Raffa trasalì leggendo il nome del passeggero sulla carta d’imbarco e Mauro trasalì nel leggere la targhetta sulla sua uniforme. Superati il momento di smarrimento e gli imbarazzati convenevoli di circostanza, lo fece accomodare e cercò di concentrarsi sulla procedura di taxi.

- Preghiamo i signori passeggeri di allacciarsi le scarpe di sicurezza e togliere le cinture coi tacchi alti in caso di emergenza. Sotto il sedile c’è la maschera da gonfiare e sopra di voi il salvagente all’ossigeno. Le uscite di emergenza sono situate alla vostra destra se votate Tory, alla vostra destra se votate Labour, alla vostra destra se votate radicale, e alla vostra sinistra andate all’inferno ché sono tutte bloccate. Dopo il decollo sarà servito uno spuntino halal per i signori terroristi

Incurante dei mormorii tra i passeggeri innervositi, per tutta la durata del volo lasciò gli altri 17 della prima classe alle cure di Maria Cristina per occuparsi premurosamente del vecchio amico che non vedeva da vent’anni. Rievocarono l’infanzia di giochi spensierati nella loro verde Gorgonzola, la tenera adolescenza quando lui veniva a prenderla alla scuola delle austere suore ditaline col vespino “preso in prestito” a quell’occhialuto e brufoloso secchione della terza C, come si chiamava?, Severgnini, e il momento tristissimo della separazione per prendere strade diverse nella vita, lui col servizio militare da pompiere a Pordenone, lei a cercar fortuna nell’eccitante e controversa Londra della Thatcher e dei Sex Pistols. Da allora si erano persi di vista. Qualche letterina, sempre meno frequente, e un ventennale silenzio oggi per caso spezzato dal fracasso dei quattro reattori portarli verso i trentamila piedi. Discendendo qualche ora dopo nelle turbolenze si tennero per mano, intimamente immaginandole masturbolenze, e si diedero appuntamento per cenare da lui tre ore dopo. Rosse o nere? La Raffa aveva poco tempo per decidere. Rosse! L’etiope o il cinese? Mauro non aveva tempo per cucinare. L’etiope, più piccante. La serata trascorse piacevolissima sul balconcino della piccola ma accogliente tana in Roosevelt Island dell’informatissimo giornalista, corrispondente dell’autorevole mensile di futurologia politica “Domani”, che l’intratteneva amabilmente aggiornandola sulle loro vecchie conoscenze nell’aristocrazia alternativa meneghina.

- E la Daria Veronesi, che fine ha fatto?

- Ha sposato un riccone, Iuri Maria Prada, quello delle scarpe sexy 

- Ma non era Litta Modignani, quello delle scarpe?

- Sì, ma ortopediche

L’atmosfera di complicità era pervasa da una stuzzicante tensione erotica, ma si faceva tardi per l’ultima corsa della funivia e Mauro volle dimostrarsi gentiluomo facendole capire che se lei avesse voluto l’avrebbe accompagnata a casa.

- Dove abiti a Manhattan?

- Sessantanove

- East o West?

- Qui sul divano

1 commento:

Mauro Suttora ha detto...

Dove abiti a Manhattan?
- Sessantanove
- East o West?
- Qui sul divano

è da nobel della letteratura