E infatti era
l’opinione generale che il Rospo nella buca, senza quel rinascimento della
nostra arte, ch’egli chiamava un secondo secolo di Leone X, sarebbe morto; e
secondo lui era nostro dovere celebrarlo solennemente. Per intanto, propose che
il partito si riunisse per un pranzo. Il partito dunque dette un banchetto, cui
furono convitati tutti gli amatori dei dintorni in un raggio di cento miglia.
Su questo
banchetto si conservano ampie note stenografiche negli archivi del partito. Ma
non sono “sviluppate”, e il cronista che solo avrebbe potuto dare il rendiconto
completo, è in contumacia, è stato, credo, assassinato. Ma molti anni dopo
quella giornata, in circostanze forse altrettanto interessanti, voglio parlare
della sollevazione dei Thugs e del Thuggismo, si diede un secondo banchetto.
Sul quale ho preso io stesso qualche appunto, per timore di nuovi incidenti al
cronista stenografo. E li aggiungo qui.
Debbo
ricordare che il Rospo nella buca era presente a quel pranzo. Fu infatti una
delle circostanze più sentimentali. Essendo vecchio come le vallate al pranzo
del 1812, naturalmente era vecchio come le montagne al Thug del 1838. S’era
nuovamente lasciato crescere la barba. Con quale scopo, non saprei dirvi. Tutto
il suo aspetto era infinitamente benigno e venerabile. Niente potrebbe
eguagliare l’angelico del suo sorriso, nel momento in cui s’informò
dell’infortunio del cronista. Come un bell’esempio di scandalo a porte chiuse,
vi dirò che si supponeva che quel cronista fosse stato ucciso dallo stesso
Rospo nella buca, in un impeto d’ispirazione artistica. Gli fu risposto con
ruggiti di riso, come il sotto-sceriffo della nostra contea: “Non est
inventus”.
Allora il
Rospo nella buca rise di un riso, che a noi tutti parve oltraggioso. Dietro
insistente richiesta degli adunati, un compositore di musica fornì su questo
fatto un bel pezzo d’insieme, che fu cantato cinque volte alla fine del pranzo,
tra applausi e risa interminabili! Ecco le parole (e il coro si sforzava di
rendere al possibile il riso speciale del Rospo nella buca):
Et
interrogatum est a Rospo nella buca: Ubi est ille chronista?
Et responsum
est cum cachinno: Non est inventus
Il coro:
deinde
iteratum est ab omnibus, cum cachinnatione ondulante, trepidante: Non est
inventus
Debbo dire
che il Rospo nella buca, circa nove anni prima, quando un corriere gli portò la
prima notizia dell’innovazione introdotta da Burke e da Hare nell’arte, era
improvvisamente impazzito di gioia, e invece di fare almeno una pensione per
tutta la vita, o di farlo cavaliere, aveva tentato di strangolarlo col sistema
Burke. Allora gli misero la camicia di forza: e per questo non ci furono
banchetti. Ma questa volta eravamo tutti vivi e sani, tanto quelli della
camicia d forza quanto gli altri, e non fu notato nessun assente. erano
presenti anche molti amatori stranieri.
[5 di 10.
continua]
Nessun commento:
Posta un commento