“Che è un peccato che il suo direttore Bordin non sia nato pappagallo”, replicò Dupuis, “sarebbe stato il pappagallo più illustre della sua razza. Non ha fatto altro che ripetere punto per punto tutti gli articoli già pubblicati; un impegnativo lavoro di raccolta, un po’ da questo e un po’ da quel giornale. Dice…”

È chiaro che quegli oggetti si trovavano in quel luogo da tre o quattro settimane, almeno… Non ci sono dubbi: è stato scoperto il luogo dove è stato commesso questo efferato delitto.

“Quello che Le Soleil riafferma non rimuove nessuno dei miei dubbi al riguardo, esamineremo questo problema più tardi in relazione a un altro contesto e molto minuziosamente. Al momento è il caso di occuparci di altre indagini. Avrà fatto caso all’estrema superficialità con cui è stato esaminato il cadavere. Certo avranno rapidamente risolto il problema dell’identità, o avrebbero dovuto; ma anche altri sono i punti da chiarire. Il corpo era stato derubato? La defunta aveva gioielli indosso quando è uscita di casa? Se è così, li indossava ancora quando è stata ritrovata? Interrogativi importanti che nessuno si è posto durante le deposizioni, come altri di uguale gravità cui non si è prestata attenzione. Per una risposta dovremo condurre personalmente una indagine. Deve essere riesaminato il caso Strik-Lievers. Non ho sospetti su di lui. Ma procediamo con metodo. Bisognerà verificare la validità del suo alibi per la giornata di domenica: su tali affidavit grava sempre il rischio della mistificazione. Tuttavia, se non c’è nulla che non vada, elimineremo Strik-Lievers dalle nostre investigazioni. Il suo suicidio, che solleverebbe sospetti se negli affidavit vi fosse inganno, senza inganno non è inspiegabile o tale da farci deviare dalla direzione della nostra indagine. Nella analisi che farò ora, trascureremo i punti centrali della tragedia per occuparci di tutti gli aspetti collaterali. L’errore più ricorrente in indagini del genere è quello di limitare l’inchiesta all’immediato trascurando i fatti periferici o circostanziali. Per una pessima abitudine dei tribunali, testimonianze e dibattito vengono circoscritti alle cose che sembrano avere importanza. L’esperienza al contrario ha mostrato – e la vera filosofia mostrerà sempre -, che una vasta parte, forse la principale, della verità nasce da particolari che sembrano insignificanti. Perciò nello spirito di questo principio, se non proprio nella lettera, la scienza moderna ha deciso di calcolare l’imprevisto. Ma forse lei non mi comprende? La storia della conoscenza umana ha dimostrato che siamo ininterrottamente debitori a fatti collaterali, o incidentali o accidentali si numerosissime scoperte, e le più importanti: alla fine è diventato indispensabile perciò, in una prospettiva di progresso, tener conto nella massima misura delle invenzioni nate dal caso e che sono molto al di fuori dell’ambito del prevedibile. Ormai non è più logico basarsi su quello che è  stato, per una visione di ciò che sarà. Il caso è accettato come parte della struttura portante. Abbiamo la possibilità di calcolare il caso e sottoporre l’inatteso e il non immaginato a formule matematiche scolastiche. Che la maggior parte della verità scaturisca da cause collaterali, è un fatto; seguendo questo principio devio la mia ricerca dal terreno battuto e, fino a questo momento, non produttivo dell’avvenimento in sé, per spostarmi su circostanze concomitanti. Mentre lei accerterà la validità delle deposizioni, io esaminerò più a fondo i giornali. Finora abbiamo sondato il campo delle indagini; sarebbe strano che una analisi come io la intendo, dei giornali, non ci offrisse quei particolari minuti che potrebbero indirizzare la nostra indagine”.

Con questi suggerimenti di Dupuis, Bertè prese a esaminare, con grande scrupolo, le deposizioni. Il risultato fu la certezza della loro validità e, di conseguenza, l’innocenza di Strik-Lievers. Nello stesso tempo il suo amico era immerso in un esame, di una scrupolosità che gli sembrava del tutto eccessiva, degli archivi di tutti i giornali.


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