Queste parole
cominciarono a insinuare nella mente di Bertè un’idea, sia pure vaga ed
embrionale, del pensiero di Dupuis. Gli sembrava di essere sull’orlo della
comprensione senza poter comprendere appieno, come chi è talvolta sul punto di
cogliere un ricordo senza arrivare a ricordare. Dupuis continuò con le sue
argomentazioni.
“Si sarà reso conto che
ho spostato il problema dal modo di uscire a quello di entrare. Il mio scopo
era di dimostrare che entrambe le cose si erano svolte allo stesso modo e per
la stessa via. Torniamo ora dentro la stanza. Esaminiamo tutti i particolari. I
cassetti del bureau, dicono, sono
stati svuotati, e tuttavia vi erano rimasti molti capi di abbigliamento. La
conclusione è assurda; è una semplice ipotesi piuttosto inconsistente, niente
di più. Come escludere che gli oggetti trovati nei cassetti fossero tutto
quello che contenevano originariamente? Madame Rodriguez e sua figlia
conducevano una vita molto riservata, non vedevano nessuno, uscivano raramente,
avevano perciò ben poche occasioni di sfoggiare abiti diversi. Quelli trovati
erano di buona qualità, almeno quanto quelli posseduti in genere dalle due
donne. Se un ladro ha rubato qualcosa, perché non ha preso il meglio, perché
non ha preso tutto? In breve, perché doveva lasciare 4000 franchi in oro per
impadronirsi d’un fagotto di biancheria? L’oro è stato lasciato. La quasi
totalità della somma lasciata da Monsieur Hramov è stata trovata nelle borse
sul pavimento. Ci tengo a che lei scarti l’idea grossolanamente sbagliata del
movente, generata nella mente degli inquirenti dalla testimonianza che parla di
denaro consegnato a domicilio. Coincidenze dieci volte più consistenti di
questa – la consegna del denaro a un destinatario ucciso tre giorni dopo averlo
ricevuto – ci capitano a ogni momento della vita senza tuttavia attirare la
nostra attenzione, neanche per un attimo. In generale le coincidenze sono
grossi ostacoli sulla strada di quel genere di pensatori educati s ignorare
tutto della teoria della probabilità, teoria a cui la ricerca umana nel
perseguimento dei suoi scopi deve le sue scoperte più gloriose. In questo caso,
se il denaro fosse sparito, il fatto che fosse stato consegnato tre giorni
prima avrebbe creato qualcosa di più di una coincidenza. Avrebbe suffragato
l’idea di un movente. Ma nelle circostanze concrete del caso, se supponiamo che
l’oro sia stato il movente del mortale agguato, dobbiamo immaginare anche che
il criminale sia stato un idiota così esitante da avere abbandonato insieme
l’oro e il movente. Tenendo perciò bene a mente i particolari su cui ho
richiamato la sua attenzione – quella voce peculiare, un’agilità senza pari e
la sconcertante assenza di movente in un assassinio di estrema ferocia come
questo -, consideriamo ora la strage stessa. C’è una donna strangolata con la
bruta forza delle mani e infilata dentro la cappa del camino, a testa in giù.
Non è un modo ordinario di commettere un omicidio e tantomeno è normale che gli
assassini nascondano così i cadaveri delle loro vittime. Il modo in cui il
cadavere è stato infilato nel camino ha, ne converrà, qualcosa di
eccessivamente outré, qualcosa di
assolutamente inconciliabile con quanto sappiamo delle azioni umane, anche
supponendo che gli artefici siano i più depravati degli uomini. E non
dimentichi quale impressionante forza è stata necessaria per spingere il corpo
in su dentro quella apertura con tale violenza che per tirarlo giù sono dovuti
intervenire gli sforzi di parecchie persone. Vediamo ora gli altri indizi della
forza prodigiosa impiegata. Quelle grosse ciocche, quelle grossissime ciocche
di capelli grigi umani, trovate nel focolare. Sono state strappate con tutte le
radici. Si sa quale forza ci voglia per strappare dalla testa soltanto venti o
trenta capelli per volta. Lei ha visto come me questi ciuffi di capelli. Alle
radici, spettacolo orribile!, col sangue raggrumato aderivano frammenti di
cuoio capelluto, prova sicura della straordinaria forza che era stata
necessaria per sradicare forse mezzo milione di capelli in un colpo solo. La
gola della vecchia signora non era stata semplicemente recisa, ma la testa era
stata staccata dal corpo, e lo strumento non era che un rasoio. La prego di
considerare questa ferocia bestiale. Non parlo dei lividi sul corpo di Madame Rodriguez.
Monsieur Giordano e il suo valido assistente, Monsieur Marino, hanno dichiarato
che erano stati provocati da un corpo contundente, e in questo i due avevano
ragione. Il corpo contundente è stato evidentemente il selciato del cortile sul
quale è caduta la vittima dalla finestra vicino al letto. Questa idea, per quanto
semplice appaia ora, è sfuggita alla polizia per lo stesso motivo per cui non
ha preso in considerazione la larghezza; infatti, per via dei chiodi, le sue
facoltà intuitive si erano completamente chiuse all’idea che le finestre
avrebbero potuto essere aperte. Se, in aggiunta, lei ha riflettuto
adeguatamente sul bizzarro disordine della stanza, avremmo fatto consistenti
passi avanti nell’associare le idee di stupefacente agilità, di forza
sovraumana, di ferocia bestiale, d’un massacro senza movente, di una grotesquerie nell’orrore totalmente
estranea all’umanità, e di una voce il cui accento è sconosciuto alle orecchie
di uomini di svariate nazionalità, di una voce incapace di pronunciare sillabe
in modo distinto e intelligibile. Che cosa ne consegue? Che impressioni ho
prodotto nella sua immaginazione?”
[9 di 12. continua]
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