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- Le Team Leader
Carissimo
John, […] a parte le meschinità descritte nella mia mail
precedende, la vita nei call centre talvolta presenta degli aspetti
divertenti. Quando la team
leader si assenta,
tutti usano il telefono per chiamare amici e parenti, purché non si
esageri altrimenti finiscono per accorgersene. Quando invece è
presente, ci si spinge a farle degli scherzi per vendicarsi del suo
servilismo. Infatti la posizione di direttrice nei piccoli call
centre, o quella equivalente di team
leader nei call
centre più grossi e strutturati, è veramente tragica: dovendo a
loro volta rispondere ai loro manager del service
level agreement,
ovvero il parametro di produttività stabilito, si trovano nella
posizione tra l’incudine e il martello: il martello è il loro
capo, il quale nella gerarchia aziendale è altrettanto sotto
pressione perché ne ha a sua volta un altro al quale rispondere;
l’incudine siamo noi lazzaroni di operatori e operatrici che ce ne
inventiamo di tutti i colori per vendicarci delle condizioni di
lavoro e sfogare la frustrazione nel rendere dura la vita alla team
leader.
Opera-attori
e opera-attrici, avrei dovuto scrivere, in quanto si inventano degli
scherzi esilaranti. Il mio preferito era quello della dirigente
d’azienda veneta che chiama per protestare sul mancato
funzionamento del computer vendutole. Nei momenti di maggiore
traffico, quando tutti gli operatori sono occupati e ci sono chiamate
in coda, la team
leader deve anche lei
degnarsi di rispondere per rispettare il service
level agreement, cioè
non perdere chiamate. Ebbene io chiamavo il nostro stesso numero
verde simulando di essere la cliente e imitando il notoriamente
bestemmiante accento trevigiano, ove il nome della divinità
monoteista del cristianesimo è solitamente associato ad animali di
specie suina e canina, qui sotto per decenza sostituiti con “qua”
e “là”:
Virginia
– Pronto, dio qua dio là, ze quaranta minuti che ‘speto, dio qua
dio là!
Team
leader – A nome dell’azienda mi scuso per il disagio, come posso
aiutarla?
Virginia
– No se vede niente suo schermo, dio qua dio là, ze tuto buio!
Team
leader – Può cortesemente indicarmi il modello del suo computer?
Virginia
– Casso ne so, dio qua dio là, l’o go cioto in banca co l’oferta
de lising che me costa un capital de rate, dio qua dio là!
Team
leader – Ho capito, è il nuovo pc dell’iniziativa Tuttinrete
venduto in associazione con la banca e il provider di internet.
Virginia
– Ma dio qua dio là, eo che un provaider? Mi no me interesa, ma
qua el no va, no va niente, dio qua dio là!
Team
leader – Non si preoccupi, sono qui per aiutarla. Ha controllato
che tutti i cavi siano collegati in modo corretto?
Virginia
– E come casso facio, dio qua dio là? Ze tuto buio qua, no se vede
niente, dio qua dio là!
Team
leader – Vuole dire che tutto il suo ambiente di lavoro è al buio?
Virginia
– Ovio che ze tuto buio, dio qua dio là, ghe ze el temporal e
manca la corente, dio qua dio là!
Ho
fatto una sintesi, ma la cosa poteva andare avanti per 20 o 30 minuti
prima che la team
leader capisse che il
computer della cliente non funzionava a causa di un banale black out
dovuto a un temporale, e con mia grande soddisfazione vederla a una
quindicina di metri dalla parte opposta del desk in lacrime con le
mani tra i capelli. Eccessivo sadismo? Ma no, piuttosto rivalsa nei
confronti dell’acida aguzzina e delatrice che ha fatto un
passettino di carriera cominciando come operatrice per leccare il
culo ai capi spettegolando sui colleghi, denunciandone le telefonate
private o l’uso del computer aziendale per navigare sul web a
vedere la propria posta privata, cose che peraltro faceva e continua
a fare regolarmente anche lei.
Salvo
rare eccezioni, la team
leader è
generalmente una zitella trentenne obesa, con il culo basso e le
gambe storte, la cui carriera si ferma in quella posizione fino alla
pensione, in quanto per progredire ulteriormente dovrebbe andare a
letto col suo capo, al quale viene il vomito al solo pensiero del suo
corpo flaccido punteggiato di grosse e pelose verruche. Il bravo
manager chauvinista si scoperà invece l’operatrice più figa del
desk e ne farà la dirigente della team
leader stessa, a quel
punto ormai sull’orlo del suicidio.
Una
cosa pazzesca mi è capitata la settimana scorsa, quando sono andata
al colloquio di lavoro di cui ti accennavo nella mia mail precedente,
in un call centre qui vicino, e mi sono trovata davanti la stessa
team leader
che avevo in quello dei truffaldini aspirapolvere anti-batterici,
quello senza neanche i computer e che evacuarono all’imminente
arrivo della Guardia di finanza, perché ci facevano lavorare in
nero. Ci siamo riconosciute, allibite, e lasciate ammutolite senza
neanche un arrivederci. E ci mancherebbe altro, che ci dovessimo
rivedere ancora, magari nel prossimo colloquio per il quale ho
appuntamento a Milano dopo le ferie (quelle ufficiali, mentre io è
da un anno di disoccupazione che sono “in ferie”). Così se mi
prendono mi trasferisco lì vicino e, perché no, un fine settimana
ci si fa insieme qualche pinta di rossa al Bar Magenta. Ciao, tua
Virginia.
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