Magazzino Presidi Tolmezzo-Charleroi

A chi non è mai capitato, in un reparto ospedaliero ma anche presso una qualunque farmacia, di togliere la lettera adesiva S dai contenitori recanti la scritta MEDICINALI SCADUTI per fermarsi ad osservare la diligente raccolta di supposte preventivamente disseminate per terra? A me no, mai, dirà qualcuno per rafforzare la fede nella propria salute mentale nonostante si ostini a leggere questo blog. A me invece sì ed è stato un caso proprio di equilibrio e di coscienza per compensare tanti anni trascorsi nei paesi anglofoni dove "affittasi" si dice TO LET e vi ho speso molto nastro adesivo e bombolette spray ad aggiungervi lettere I nell'apposito spazio per trasformare le proprietà private in gabinetti pubblici.

E così eccoci di nuovo qui, ad arzigogolare sulle scritte nei reparti di questo ospedale di località innominata del Medio Friuli, dopo avere fatto l'obiturista nella sala esequie, dopo avere meditato su MAGAZZINO SPORCO (suvvia, pulitelo!) e OSSERVAZIONE TEMPORANEA nell'andare e venire in odontoiatria e dopo la liberatoria incursione in psichiatria. Tralasciando tutte le tristemente note PORTA ALLARMATA (e allarmanti per la lingua italiana), ieri mentre mi recavo a sabotare la centrale termica mi sono soffermato a lungo dinanzi al cartello MAGAZZINO PRESIDI: presumibilmente riferito a quelli farmacologici, ma cosa penseremmo se lo vedessimo appeso in un'altra istituzione pubblica, diciamo lo scantinato del Provveditorato agli studi? Ecco che improvvisamente agli occhi di qualche esimio docente prossimo alla pensione acquisirebbe un ben altro, inquietante significato.

Ma perché sabotare la centrale termica? Naturalmente perché è la stagione perfetta per farlo e con un singolo sabotaggio si ottengono ricadute su tutti i reparti, a proposito dei singoli quali comincio ad essere a corto di idee. Certo, nell'edificio attiguo potrei sbizzarrirmi in ostetricia, ma sarebbe un po' banale e triviale per unao psicopaticao con la mia reputazione, per cui dovrò inventare qualcosa di inaudito, talmente eclatante dal cominciare col pianificare l'indispensabile fuga dopo il misfatto, e su questo ho già le idee chiare. Sappiamo tutti che esistono i traghetti Brindisi-Pireo, le navette Milano-Roma e Washington-New York e così via, ma chi avrebbe mai sospettato un autobus di linea Tolmezzo-Charleroi ?!?

Probabilmente risalente all'emigrazione friulana ed ancora usato dai discendenti dei minatori del secolo scorso, rappresenta il mezzo di fuga ideale per passare nel silenzio il rumoroso valico di Chiasso. Ok, se c'è un posto nell'insulso regno del Belgio che fa particolarmente schifo è proprio la tristanzuola Charleroi, ma pochi chilometri prima ci si fa lasciare lungo la strada presso l'azienda agricola del fratello di Olivier Dupuis (indicata dal cartello in rima LES DUPUIS SONT ICI), dove trovare rifiugio nella confortevole stalla e farvi avere notizie dalla latitanza sull'esito della temeraria missione pluri-omicida in cantiere, i particolari della quale devo per ovvie ragioni mantenere riservati ma posso anticipare che vedrà il ritorno di Granzotto a completarne la tetralogia di cui alla LETTERATURA SOTTOSOPRA (non è un cartello) nella barra laterale a destra.

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