Radical Pain - Dolore Radicale - Capitolo 8

(i precedenti: 1-2-3-4-5-6-7)

Giurista maestro di Dupuis all'università di Lovanio, Gabriel Mudaeus perse la testa nel tentativo di spostamento della sua statua (la sua, non quella di Dupuis), come testimoniano queste immagini provenienti dalla cittadina belga di Brecht (la sua, non quella di Dupuis), da non confondersi (o forse sì, perché no?) con l'omonimo drammaturgo.



In sintonia con la mia precedente segnalazione sulla statua della Vergine Maria, tutti i quotidiani europei titolavano univoci e cubitali in prima pagina

L'IMMOBILIARISTA SUTTORA CONDANNATO DALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELLA STATUA
Le reazioni politiche. Cappato: attentato demolitore alla giustizia umanista. Capezzone: frattura interna alla testa dell'opposizione dipietrista. Dupuis: vorrei essere tenuto fuori da queste puttanate. Pannella disneianamente equanime in ordine alfabetico: cough, sgrunt, umpf, zzzz...


Egli Dupuis era sconvolto dalla distruzione del suo ante-maestro fiammingo cui seguì il compaesano gesuita Leunardus Lessius, prossima vittima di statuicidi, mentre nella sua caverna nelle Montagne dei Rospi Mutanti il Granzotto si aggiornava sulla sua stessa autobiografia opera del Cominelli.... Da Milano a Pordenone, il Granzotto convise con Dora Pezzilli sulla montana via Monte Pelmo, la marittima via Lignano e infine, dove lei ancora abita tuttora, in via, ahinoi, via Goldoni.

Commediografo italiano nato a Venezia nel 1707, Carlo Goldoni lascia la sua carriera giuridica per il teatro, raggiungendo il primo successo nel 1734 con la tragedia Belisario. All'età di quarantun'anni entra a far parte, come poeta drammatico, nella compagnia di Gerolamo Medebac di Venezia, rappresentando la sua prima commedia scritta interamente, La donna di Garbo (1743). Per la stessa compagnia e per il Teatro Sant'Angelo, il Goldoni scrisse numerose commedie, attuando quella riforma parzialmente cominciata nel 1738 con il Momolo cortesan. Con tale riforma, esposta nel Teatro Comico nel 1751, l'autore si propone di restituire dignità letteraria al teatro contrapponendo alle buffonesche improvvisazioni della commedia dell'arte il brioso e garbato studio dei costumi della sua commedia di carattere. Prendendo spunto dalla vita quotidiana ne rinnova la trama facendo uso di un linguaggio che evidenzia l'aspetto realistico delle situazioni create dai suoi personaggi oramai privi di maschere. Nel 1762 si trasferisce a Parigi a dirigere la Commédie Italienne; fu poi insegnante di italiano alle figlie di Luigi XV. Morirà a Parigi nell'anno 1793 lasciando la sua eredità spirituale a Roberto Granzotto.

8. continua

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