DAY 10 - Il portinaio notturno dell'ospedale ha fatto la spia e la caposala lesbica è impazzita di gelosia: è una che se la mena, non sopporta la mia indifferenza, il mio disinteresse alla cura del suo corpo (obiettivamente è davvero bella, ma non mi suscita alcuna emozione) e le abbia preferito una pazza dichiarata, intellettualmente più interessante proprio per la sua malattia contro la banale sanità mentale della caposala, che da ora mi farà la guerra col coltello dalla parte del manico. Non soltanto non posso usare questo computer, ma mi viene ufficialmente comunicato che non posso più frequentare questa persona. Il divieto è totale: devo scegliere tra Diana e il trattamento. Ho fatto la valigia in un minuto e sono evasa senza neanche degnarli di un cordiale vaffanculo. Non ho ritenuto meritassero neanche quello.

DAY 11 - Dopo la plateale evasione sono rimasta nelle alpi con la mia nuova compagna e vedo il progresso delle pazienti mie ex "colleghe" quando a costoro viene concesso di uscire in cortile a fumare. Non bevono. Buon per loro se il trattamento funziona, ma non funziona per tutti. Il trattamento messo a punto dal medico croato Hudolin può essere efficace con persone che accettino farsi "spersonalizzare", ma ahimè non nel mio caso di testa di figa. Infatti per me quelli di alcolismo e tabagismo non sono che sintomi di disagio esistenziale fin dall'età evolutiva poi divenuti una sindrome maniaco-depressiva che in termini filosofici è hegeliana, per capirci. Per capirci, appunto, diciamo che il mio abuso di sostanze psicotrope iniziò anni prima dell'alcol con il tabagismo. Insomma all'origine c'è un comportamento hegelianamente autodistruttivo di cui alcol e nicotina, associati, non sono che dei sintomi. Se il primario di alcologia non lo capisce, se non lo capisce la caposala gelosa, se le due psicologhe esprimono la loro intelligenza con l'espressione di un tacchino e puntano a "spersonalizzarmi", con me c'è poco da fare: ho la "sfortuna" di essere cresciuta con una cultura politica anarco-individualista, liberal-socialista, nonviolenta-ghandiana. "Spersonalizzare" una come me è praticamente impossibile, costituisco la ribellione personificata per principio. Riconosco la validità generale del metodo e la serietà del primario, ma purtroppo con me non può funzionare e adesso scendo al bar.


DAY 7 - E' evaso l'americano. Chuck era il muscolosissimo aviatore della base di Aviano che nel lasciare la American Air Force in Italy (AFI) si trasferì a sposare una trivigiana per alcolizzarsi e bestemmiare in dialetto trivigiano. "Diocan, diocan!", suscita ilarità l'accento trivigiano di un americano di Philadelphia che intercala col "diocan!" e quando gli parlo in inglese britannico non capisce. Torna a farsi curare dalla sua famiglia in Pennsylvania, che gli ha comprato il biglietto aereo.

DAY 8 - Resiste invece Nicu, il romeno bellunese. Questo è un uomo di grande cultura. Parla diverse lingue e si sorprende io sappia due parole della sua e qualche altra cosa del suo Paese. Stasera mi re-insegna a giocare a scacchi. A scacchi è bravissimo. Questo non è un alcolista, è solo una persona sola il cui unico dramma è di essere senza una compagna, è una persona che merita il massimo rispetto, un immigrato cinquantenne onestissimo e nonviolento. Costui, per cultura e per come gioca a scacchi, possiede un quoziente di intelligenza notevole. Non è alcolista neanche un po', è nel posto sbagliato.

DAY 9 - Diana era fin già dall'inizio lì sotto al secondo piano (alcologia è al quarto) nel reparto psichiatria. Come l'ho vista ne ho fatto con un bacio la mia compagna. Ho identificato in lei una pazza come me, ahimè più grave, ma almeno astemia. Doveva essere tirata fuori da psichiatria, dove la imbottiscono di droghe. Detto fatto, trascorriamo la notte a scaldarci (faceva freddo) nel cortile dell'ospedale dal quale ci era proibito uscire.


DAY 4 - Dora mi sorprende per la sua età che non dimostra nonostante i danni dell'alcol - 71 anni. Porta i reggicalze di pizzo e io, tanto pedofila quanto gerontofila, non le nego una palpatina in ascensore come carezza emozionale, che le fa piacere.

DAY 5 - Bastardello (cognome alterato) non lo posso sopportare. E' compulsivo: nelle psicoterapie di gruppo deve sempre intervenire, commentare, pontificare sulle situazioni degli altri pazienti per accattivarsi le simpatie delle psicologhe. E' visibilmente un alcolista duro, un uomo grande e grosso, sporco e minaccioso. Si tratta, culturalmente e antropoligicamente, di un fascista ignorante, una categoria alquanto indigestami. Ma se l'ignoranza si può tollerare in un povero cristo appunto ignorante, più difficile è giustificarla in persone che per qualifiche professionali si presumono un minimo colte.

DAY 6 - Le psicologhe possiedono, sommate, il quoziente di intelligenza di una capra, da condividere in due. Lo so perché sono stata in psicoterapia per anni con quattro analiste di scuole diverse più uno psichiatra. Mi accorgo che queste due non sono in grado di distinguere Freud da Fromm, Jung da Adler, Reich da Berne. Me ne rendo conto quando constato la loro incapacità professionale di gestire il gruppo.



ALPI DEL COMELICO - Il mio nome è Miss Welby, sono nata nel 1983 a Milano e quindi ho 24 anni di cui la metà di abuso di sostanze psicotrope - soffro di tabagismo ed alcolismo -, per cui ho accettato di essere ricoverata in un reparto specializzato dell'ospedale di questa amena località alpina che gode di una buona fama di successo nel trattamento di queste patologie. Quanto segue è una sorta di diario della mia esperienza di disintossicazione.

DAY 0 - Il giorno Zero è choccante. Al colloquio di ingresso col primario mi viene impedito di introdurre il mio computer portatile. Spiego di ritenere il divieto inutilmente vessatorio - non è tecnicamente possibile scaricare alcol e tabacco da internet e se è consentito introdurre musica, telefoni e libri non vedo perché proibire il laptop - ma a nulla valgono le mie rimostranze. Bisogna ammettere che sono "drogata" del web: posso rinunciare all'alcol per qualche settimana ma non al web, dove per mie vicissitudini di vagabonda mantengo i contatti coi miei amici in giro per il mondo. "No" - mi rispondono - non sei qui solo per curare l'alcolismo bensì per modificare il tuo stile di vita, per "spersonalizzarti". Per cultura politica liberale sono istintivamente restia a farmi "spersonalizzare", ma costretta dalle circostanze accetto malvolentieri di farmi curare con questo metodo che non condivido.

DAY 1 - Nel giorno Uno vengo imbottita di una overdose di psicofarmaci. Due flebo e sei pastiglie. Inutile spiegare che non soffro di astinenza, tranne che dal web. Intanto, intontita, comincio a partecipare al programma conoscendo gli altri ricoverati, una quindicina di persone delle più diverse provenienze (da tutta Italia) ed estrazioni sociali. Un terzo della quindicina sono donne, mentre come età sono mediamente più vecchie di me, oltre i quaranta, l'età in cui generalmente si comincia a riconoscere ed affrontare il problema dell'alcolismo.

DAY 2 - Mary, la bella infermiera bellunese meticcia originaria del Kenia, raccoglie la mia preghiera e convince il primario a smetterla di drogarmi - con me non è il caso -, ma è pur vero che le pastiglie sono purtroppo necessarie nei casi più gravi. E ce ne sono, abbondano tra le mie "colleghe". Rita (nomi inventati) ha circa il doppio della mia età e una storia di incomprensioni col marito ex sessantottino diventato imprenditore proprio del vino e secondo me visibilmente più alcolista di lei, che invece - questo è il dramma - lo associa ad un noto psicofarmaco.

DAY 3 - Gabriella (sempre nomi inventati) è appassionata de La Repubblica mentre io sono una tifosa storica de Il Corriere. Ce li scambiamo, siamo le sole in reparto che leggono i principali quotidiani italiani. Lei comunista, io liberale, alle primarie del Pd voterà Veltroni mentre io un eccellente escluso. C'è comunque a unirci nella disgrazia alcolica una solidarietà tra persone dotate di sensibilità politica - a differenza degli altri pazienti un po' ignoranti.
PECTOPAHT - Why the hell they call their restaurants "pectopaht", my manager asked me once, just back from a business trip to Bulgaria. Well, I replied, that's because of the alphabet.

- You know the bloody alphabet - he said - you're off to Sofia right away!

- Wait a moment - I said - It doesn't make sense: I know the alphabet but I don't know the language, I can read it but I don't understand a word, except for PECTOPAHT of course.

The day after I found myself landing in Sofia airport, the first of 65 trips for a total of 2018 days and nights of my life spent in Bulgaria (yes, I love stats). It was 7 February 1992, that was the day my sympathy for the Cyrillic alphabet turned into a love affair with Bulgarians and their language.

However, all that has nothing to deal with here and now. Here and now Miss Welby's on annual leave on the Alps, recycling old blogcasts in Italian only. Apologies to the anglophone (but you're lucky enough it's not Bulgarian) and massive kisses to everybody, ciao.
Dunque, tornando al Ladino, ecco alcuni brani di una lunga lettera inviata dal dr Giuseppe Richebuono, già docente di storia del ladini all'università di Innsbrueck, al quotidiano Corriere delle Alpi del 1.9.2007.

Livinnallongo, con Colle Santa Lucia, fece parte del principato di Bressanone dalla istituzione nel 1027 fino alla soppressione nel 1803 [...] dopo la conquista di Ampezzo, l'imperatore Massimiliano si presentò personalmente sulla piazza di Cortina nel 1511 per ricevere dagli ampezzani il giuramento di fedeltà e sottopose la valle al governo di Innsbrueck [...] Nella guerra del 1809 quella di Ampezzo fu l'unica vallata ladina devastata dalle truppe napoleoniche [...] Nel 1848 gli ampezzani difesero validamente il confine sud del Tirolo ed erano pronti a bloccare gli italiani anche nel 1866. In riconoscimento l'Austria crea per Ampezzo, con Livinallongo e Colle Santa Lucia, un proprio capitanato distrettuale, il più piccolo di tutto l'impero, durato fino al 1919 [...] Nella prima guerra mondiale decine di ampezzani cadono su quello italiano (Col di Lana) e altri fronti "per Dio, la patria ed il Kaiser" [...] Dopo l'assegnazione alla provincia di Belluno nel 1923 contro il volere della popolazione, i comuni di Cortina d'Ampezzo e di Livinallongo chiesero ripetutamente a Roma il ricongiungimento con Bolzano. Percio' i fascisti dichiararono gli abitanti di Ampezzo, Livinallongo e Colle Santa Lucia "allogeni" [...] Durante la seconda guerra mondiale le autorità germaniche riunirono i tre comuni al Sudtirolo (1943-45) con i nomi tedeschi di Hayden, Buchenstein, Versail.

Gli ottimi funzionari dell'Austria, i numerosi curatori d'anime ladini e tedeschi, gli stretti rapporti col nord crearono in Ampezzo e Livinallongo la venerazione per il Kaiser, la stessa mentalità, lo stesso stile di vita, gli stessi usi e costumi dei restanti tirolesi. Mille anni per Livinallongo e 400 per Ampezzo di appartenenza al Tirolo hanno lasciato tracce profonde, è perciò comprensibile e giustificato che i tre comuni, delusi dal trattamento di Belluno e Venezia, chiedono ancora una volta la riunificazione col Tirolo, oggi Sudtirolo. Senza una prossima riunificazione di tutte le valli e senza un sostanziale appoggio, la millenaria lingua e cultura ladina è destinata inevitabilmente alla scomparsa. E' atroce dover assistere impotenti al progressivo sfacelo di una piccola minoranza che, trovandosi fra l'incudine e il martello, per mancanza di autocoscienza e solidarietà fra i ladini stessi, e per mancanza di volontà politica dei gruppi maggioritari, si dissolverà, che tragico destino!

***

E fin qui il Ladino, ma per restare qui in Comelico, ci ha fatto pipì anche il radicane riminese Tabar, a Sappada alle sorgenti del Piave, come gesto politico ambientalista affinché sbocchi nell'Adriatico e a Rimini si aggiunga simbolicamente una goccia di urina canina a tutta la merda in mare. Guardo la luna e il campanile e le antenne di Danta, e penso che oggi ho dovuto fare una scelta terrificante: tradire Mario, il mio compagno. Ma bisogna osare, e io devo osare.
Brussels, Londra, Milano, Parigi, Roma, Spokane, Venere e Venezia: da dove blogga Miss Welby? Il sondaggio concluso (a circa metà della sidebar) si è espresso, ma come al solito si è sbagliato: sono in mezzo alle alpi!



SANTO STEFANO DI CADORE - Mi trovo attualmente di passaggio in Comelico, il verde Comelico del Carducci, dei papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, per studiare il percorso spirituale in queste valli di mia nonna Sua Santità Mina Schett Welby sulle orme dei già citati, quasi altrettanto autorevoli predecessori. Il ciclo alpino estivo ormai affermatosi in psicopolitica come ciclo di welby-schett si è concluso come di consueto a Danta, l'antennuta municipalità comelicese recente visita di Ratzinger, dove Sua Santità nonna Mina ha meditato a lungo e poi fatto la pipì sul sagrato perché durante la meditazione ha bevuto molto.

Vedo Danta da Candide, il centro municipale di tutto l'alto Comelico (ci sono anche Casamazzagno, Dosoleto e Padola, quest'ultima prende il nome dal torrente affluente del Piave nella vicina Santo Stefano di Cadore), quindi la vedo da 1212 metri un po' più alta sul costone a 1400 dall'altra parte della valle. Sola sotto la luna mi faccio meditabonda e per associazione di idee salto di palo in frasca a Londradical per domandarmi cosa diavolo starà combinando nei suoi goffi tentativi di assassinare il mio leader preferito (mi paga come assistente parlamentare) l'eurodeputato liberale veneto-scozzese Mario Cappato, ma prima non mi devo dimenticare di scrivere anche del Ladino. Ecco un dizionario essenziale di espressioni utili in lingua ladina del Comelico superiore.

Duttu tutto
Forminanto fiammifero
Fnu finito
Gramarze' grazie a lei
Gramaza/o cretina/o
Mangu, Uzel manico, pisello
Matafera maschera carnevalesca di Candide opposta del
Matafin maschera tipica carnevalesca di Casamazzagno
Porcazina porcella
Sborsu scopa
Squafera paletta

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Subject Cappaticidio
From Londradical
To Miss Welby
Sent 2 September 2007, 21.00


Adorabile mia melanzana Miss Welby, l'estate sta finendo, come cantavano i Righeira quando avevo la tua età (e comunque non mi piacevano i Righeira, per inciso anche se non c'entra niente). Sono accadute molte cose: il passionale intensificarsi della nostra relazione, l'ascesa politica di Mario al vertice europeo e i miei fallimenti negli sfortunati tentativi di assassinarlo, con le conseguenti deprecabili stragi collaterali. Nella terza decade di agosto ho fatto fuori per sbaglio il senatore Mario Mellano e il paganologo Roberto Licheri, il che mi è spiaciuto un casino perché mi stavano molto simpatici tutt'e due, ma non so cosa farci se c'è sempre gente attorno a 'sto dannato Cappato.

L'analista e lo psichiatra dicono che non posso continuare così: rischio di diventare totalmente pazzo prima ancora che mi mettano in galera. E' ora di finirla con questo gioco al massacro, riconosco la tua supremazia nell'ostacolarmi sistematicamente il cappaticidio e di essere costretto a venire a patti con la tua forza: ti propongo di permettermi l'esecuzione senza interferire e io ti aiuterò a prendere il suo posto e il suo potere. Nel senso che se facessero lo sbaglio di volerlo prendere altri, io ho certe abitudini consolidate in queste situazioni, non so se mi spiego... ;)

In questa maniera vivremo per sempre felici e contenti, baciccio'nanotte, L.

***

Con queste tenerezze si concludeva la raggelante mail del criminale psicopatico, e Miss Welby si dibatteva intimamente lacerandosi tra la tentazione diabolica offertale dal malefico contract killer - la conquista del potere quasi illimitato al prezzo della condanna di Mario e presumibilmente molti altri a seguire - e la sua tormentatissima coscienza, tanto che impiegò numerosi millisecondi a realizzare che dopotutto non stava in politica mica per hobby, e da quel momento, quella sera in Comelico sotto la luna in meditazione sulle meditate parole di Londradical, le cose per il fino ad allora miracolato eurodeputato liberale veneto-scozzese Mario Cappato presero decisamente una brutta piega.
Per tappare i buchi del blog in questo periodo di viaggio, riciclo un paio di vecchie ma istruttive mail di Londradical (ottobre 2005), declinando ogni responsabiltà per i suoi pregiudizi


Pregiudizi sul clima britannico -

Rispetto a Londra, a Milano piove il 50% in più, a Udine e Tirana il doppio, a Lugano il triplo. Il che lascia dedurre che a Lugano piove il doppio che a Milano, un dato di per se curioso che potrebbe dare adito a un proverbio albanese: Se fa bello qui a Lugano farà bello anche a Milano / Se fa brutto qui a Milano figuriamoci a Lugano. Ma non è questo il punto.

Il punto è che, a dispetto del luogo comune, a Londra abbiamo uno dei climi più miti e piacevoli in Europa. In confronto alla Padania fa meno caldo d'estate e meno freddo d'inverno: raramente andai sotto zero durante tre inverni in Scozia (stessa latitudine di Mosca e Copenhagen) e qui nel sud abbiamo giornate bellissime in tarda estate (Indian summer) quando questa si fa miserabile nel nord Italia.

I dati pluviali del World Climate si riferiscono a 200 degli ultimi 250 anni e non tengono conto di quelli più recenti, durante i quali la temperatura è aumentata col riscaldamento globale, un "miglioramento" di cui c'è poco da rallegrarsi perché lo sciogliersi delle acque fredde del polo interromperà la corrente del golfo che tiene liquido il mare del Nord e la Gran bretagna andrebbe dunque verso una glaciazione che la ricongiungerebbe al continente. Apocalitticamente paradossale.

Nel frattempo, fa bel tempo. Venite perciò a trasferirvi nella città di Karl Marx, Giuseppe Mazzini, Sigmund Freud e Michele Boselli. O, se preferite, delle scalmanate londinesi Naomi Campbell e Kate Moss, con le quali usciamo insieme ogni volta che Mauro Suttora scende un attimo a Heathrow tra il Kennedy e Malpensa, ma vediamo di non trasformare questo articolo molto serio in una nylonata e, piuttosto, lasciamolo appeso qui come un salame.
Subject Pregiudizi sulle femmine britanniche
From Londradical
To Miss Welby
Sent 27 October 2005, 15.46


Stimata Miss Welby, come maschio italiano di alto profilo in Gran bretagna, mi si chiede di frequente un'opinione chauvinista sulle femmine britanniche.

Dal punto di vista anatomo-genetico, le femmine britanniche hanno le tette grosse - detengono il primato europeo - ma le gambe corte, cui per fortuna suppliscono con abbondanza di succulenti tacchi a spillo. L'esatto contrario delle bulgare, che hanno le gambe belle lunghe ma sono quasi sempre senza tette. Per rimediare si potrebbero tentare degli incroci, ma per essere sicuri di riuscire bisognerebbe accoppiare sia una femmina britannica con un baffuto maschio bulgaro che una baffuta femmina bulgara con un maschio britannico, e buttare via tutte le e i risultanti con le tette piccole e le cambe corte. E i baffi.

Dal punto di vista comportamentale, la femmina britannica vive il primo rapporto sessuale a dodici anni, il primo aborto a 14 e il primo parto a 16. A diciotto abbandona la bambina a casa per andare a pisciarsi addosso nel pub e vomitare nella cabina del telefono vandalizzata. Dieci-quindici anni di questa routine - mantenuta dai sussidi per casa, bambina e disoccupazione - e la bambina stessa è pronta per rinnovare il ciclo generazionale.

L'approccio alla femmina britannica è strategicamente sofisticato: occorre andare in discoteca e attendere pazientemente mezz'oretta che la femmina britannica sia completamente pisciata addosso e usando la bottiglia come una clava vi tramortisca per trascinarvi nel cesso a rianimarvi strofinando i suoi genitali contro i vostri. La puzza dell'alito e della fritola - e del cesso - sono veramente un turn-off, ma se siete un disperato turista italiano raianeir dell'appennino profondo, uso a giacer con gli ovini, e dovete assolutamente tornare da Londra con una avventura sessuale da raccontare ai colleghi pecorari, ebbene anche una femmina britannica può fare al caso vostro.

nella foto, la mia compagna lesbica deposita un apotropaico omaggio floreale sull'umile tomba di uno dei più grandi poeti italiani del XX secolo. al secondo posto in classifica un altro Piero - Welby! - un Piergiorgio secondo solo a un Pierpaolo. al terzo ex aequo finalmente due donne, modestamente una delle quali sono io, a parere di Mario Suttora una delle due più grandi scrittrici del secolo scorso (l'altra è Andrea Turchetti), e al quinto posto un nuovo scoop di Miss Welby: una rara foto del leader liberale veneto Roberto Granzotto-Cappato intento in una passionale orazione.

Top above, my lesbian partner omages the memory of one out the best: great Italian controversial poet and director Pier Paolo Pasolini, brutally killed in 1975. Second comes my supposed grandfather Piergiorgio Welby, made of the same outcrying pasta. A PierGiorgio and a PierPaolo. Third ex aequo in my chart come myself along that funny Roberto Granzotto pictured below delivering a useless speech as usual. Kissing you everywhere, your MW

Domenica ore 23:47: due terroristi islamici arrivano all’aeroporto internazionale di Napoli per compiere un attentato. Escono dall’aeroporto dopo otto ore dovuto al fatto che gli avevano perso le valigie! La Gesac non si fa responsabile della perdita e cosi’ gli dicono di provare a ripassare il giorno dopo: chissà, magari con un po’ di fortuna...!

Prendono un taxi. Il taxista abusivo li guarda dallo specchietto retrovisore; al vedergli la faccia da stranieri, li passeggia per tutta la città durante una ora e mezza. Dal momento che non proferiscono lamentela, neanche dopo che il tassametro raggiunge le 374.000 lire, decide di fare il colpo gobbo: arrivato alla rotonda di Villaricca, si ferma e fa salire un complice. Dopo averli derubati dei soldi e dopo averli sfrantummati di mazzate, li abbandonano esanimi nel Rione 167.

Lunedi’ ore 04:30: Al risveglio, dopo la mazziata, ambedue i terroristi riescono a raggiungere un albergo sito in zona piazza Borsa. Decidono quindi di affittare un auto presso la Hertz di piazza Municipio. Quindi si avviano con direzione aeroporto, ma giusto prima di arrivare a piazza Mazzini, rimangono bloccati da una manifestazione di studenti, uniti alle tute bianche anti-global ed ai disoccupati napoletani, che non li fanno passare.

Lunedi’ ore 12:30 Arrivano finalmente a piazza Garibaldi. Decidono cambiare dei soldi per muoversi piu’ liberamente; i dollari che hanno, gli vengono cambiati... con biglietti da 100.000 falsi!!!

Lunedi’ ore15:45 Arrivano all’aeroporto di Capodichino con la ferma intenzione di dirottare un aereo per farlo cadere sulle torri dell’Enel del centro direzionale. I piloti ALITALIA sono in sciopero perchè chiedono la quadruplicazione del salario e vogliono lavorare meno ore; Stessa cosa per i controllori di volo, che pretendono anche la pinza obliteratrice per tutti
(altrimenti “che controllori saremmo”, hanno dichiarato!).

L’unico aereo disponibile che c’è in pista è uno della AZZURRA AIR con destino Sassari ed ha 18 ore di ritardo...gli impiegati ed i passeggeri sono accampati nelle sale d’attesa... intonano canti popolari... gridano slogan contro il governo ed i piloti! Arrivano i celerini... cominciano a dare
manganellate a destra e a manca, contro tutti... si accaniscono in particolar modo sui due derelitti. E’ IL CAOS TOTALE!!!...

Lunedi’ 19:05 Finalmente si calmano un poco gli animi. I due figli di Allah, scommati di sangue, si avvicinano al banco della AZZURRA AIR per acquistare i biglietti per l’aereo con destino Sassari, dirottarlo e farlo schiantare contro le torri Enel. Ma il responsabile AZZURRA AIR che gli vende dei biglietti per il volo, gli nasconde che detto volo è stato cancellato!!!!!

Lunedi 22:07 A questo punto, i terroristi discutono se farlo oppure no... non sanno piu’ se distruggere Napoli in fin dei conti è un atto terroristico o un opera di carità!!!!

Lunedi’ 23:30 Morti di fame, decidono di mangiare qualcosa al ristorante dell’aereoporto... ordinano panino con la frittata ed impepata di cozze...

Martedi’ 04:35 Si recuperano da una Salmonellosi di proporzioni equine dovuta alla frittata, nell’ospedale San Gennaro, dopo aver aspettato tutta la notte che si prendessero cura di loro. La cosa non sarebbe durata piu’ di un paio di giorni, se non fosse subentrato il colera dovuto alle cozze!!!

Domenica 17:20 dopo dodici giorni escono dall’ospedale e si trovano nelle vicinanze dello stadio San Paolo. Il Napoli ha perso in casa con il neopromosso dalla c1 Palermo, per 9-0. Una banda di ultrà della “MASSERIA CARDONE”, vedendoli scuri di carnagione, li scambiano per tifosi del
Palermo in incognito e gli rifilano un’altra paliata da guinnes dei primati. Capo degli ultrà è un tale Pepp’o Ricchion, che abusa sessualmente di loro.

Domenica 19:45 Finalmente, gli ultrà se ne vanno. Decidono quindi di andare ad ubriacarsi (una volta nella vita, anche se è peccato!) Gli danno vino adulterato con metanolo e rientrano, quindi, al San Gennaro con una intossicazione da infarto. Gli viene anche riscontrata la sifilide (Peppe
non perdona!)!!!

Martedi’ 23:42 I due terroristi fuggono dall’Italia in una zattera con direzione Libia, cagando fuoco per tutto il cammino e con un post-sbronza spaventoso. Sono stati visti alla ricerca dei due luogotenenti e di Osama Bin Laden, provvisti di due nodosi randelli!!

Giurano per Allah che non tenteranno mai piu’ nulla contro il nostro amato Paese.
Palle dei topi: Istruzioni per l'uso

(Memorandum distribuito agli impiegati di tutte le filiali statunitensi IBM. Nelle intenzioni di chi lo ha scritto e' assolutamente serio, la traduzione e' stata fatta dagli americani per gli impiegati della IBM Italia)

Le palle dei topi sono da oggi disponibili come parti di ricambio. Se il vostro topo ha difficolta' a funzionare correttamente, o funziona a scatti, e' possibile che esso abbia bisogno di una palla di ricambio. A causa della delicata natura della procedura di sostituzione delle palle, e' sempre consigliabile che essa sia eseguita da personale esperto.
Prima di procedere, determinate di che tipo di palle ha bisogno il vostro topo. Per fare cio' basta esaminare la sua parte inferiore. Le palle dei topi americani sono normalmente piu' grandi e piu' dure di quelle dei topi d'oltreoceano. La procedura di rimozione di una palla varia a seconda della marca del topo. La protezione delle palle dei topi d'oltreoceano puo' essere semplicemente fatta saltare via con un fermacarte, mentre sulla protezione delle palle dei topi americani deve essere prima esercitata una torsione in senso orario o antiorario. Normalmente le palle dei topi non si caricano di elettricita' statica, ma e' comunque meglio trattarle con cautela, cosi' da evitare scariche impreviste. Una volta completata la sostituzione il topo puo' essere utilizzato immediatamente.
Si raccomanda al personale esperto di portare costantemente con se un paio di palle di riserva, cosi' da garantire sempre la massima soddisfazione dei clienti.
Nel caso in cui le palle di ricambio scarseggino, e' possibile inviarne richiesta alla distribuzione centrale utilizzando i seguenti codici:
- PIN 33F8462 - Palle per topi americani
- PIN 33F8461 - Palle per topi stranieri
Quando Dio fece il mondo, perché gli uomini vi prosperassero decise di dare a ciascun popolo due virtù.
Così rese gli americani ordinati e rispettosi della legge, i tedeschi tenaci e studiosi, i giapponesi lavoratori e pazienti.
Giunto agli italiani, disse all'angelo di annotare su un quaderno: "Questi saranno intelligenti, onesti e voteranno Forza Italia".
Quando terminò di fare il mondo, l'angelo Lo chiamò e Gli disse: "Santo Padre, hai dato a tutti i popoli del mondo due virtù, ma agli italiani ne hai date tre. Questo farà sì che essi prevarranno su tutti gli altri popoli del mondo".
"Hai ragione, - disse Dio, - è vero. Ma siccome non possono essere ritirati i doni che Dio ha fatto dovremo rimediare a questa situazione.
D'ora in avanti, gli italiani conserveranno queste tre virtù, ma affinché essi non prevalgano sugli altri popoli nessuno di loro potrà avvalersi di più di due di esse per volta".
È per questa ragione che, da allora, l'italiano che vota Forza Italia ed è onesto non può essere anche intelligente, quello che è intelligente e che vota Forza Italia non può essere anche onesto, e quello che è intelligente e onesto non potrà mai votare Forza Italia.
Un uomo ricchissimo compra una Fiat Stilo, l'auto più innovativa, lussuosa e tecnologica esistente. Paga uno sproposito, ma la macchina è bellissima. Fatti pochi chilometri, decide di accendere la radio... ma non riesce neanche a trovarla. Il cruscotto, probabilmente progettato
dalla NASA, contiene migliaia di dispositivi di tutti i tipi, ma nulla che somigli a un'autoradio. Incazzatissmo, torna dal concessionario "Mi avete venduto una macchina costosissima, costa quanto un Concorde e non ha neanche la radio!"

Il venditore gli spiega che la radio, incorporata nell'infonavigatore satellitare, sfrutta un sofisticatissimo congegno di riconoscimento vocale, per cui basta dire il tipo di musica che ci vuole e lei la suona.

Il tizio riprende la macchina, fa pochi metri e dice "Blues!" Subito la radio trasmette un bellissimo pezzo di B. B. King in dodecafonia dolby stereo surrond che neanche al Madison Square Garden si sente così. Dopo un po' decide di cambiare musica. Fa "Rock!" e la radio commuta su un esaltante pezzo dei Deep Purple. Dopo qualche minuto prova "Bach!" e immediatamente parte il secondo Concerto Brandeburghese.

Beato dalla musica, non fa molta attenzione alla strada e quasi investe un ciclista imprudente. Incazzatissimo, gli grida "Stronzo!" Subito la radio "E adesso, dai microfoni di Radio Radicale, la parola all'On. Silvio Berlusconi..."